Fiaccolata per Alice Neri, il fratello: "Basta crudeltà e brutte parole"

A un mese dal ritrovamento del corpo carbonizzato della mamma 32enne di Ravarino. Il fratello: "Anche mia sorella sarebbe qui"

Modena, 18 dicembre 2022 - Oltre 200 persone hanno partecipato alla fiaccolata (video) in centro a Modena a un mese dal tragico ritrovamento del cadavere di Alice Neri, mamma 32enne rinvenuta carbonizzata nella sua auto a Vallalta di Concordia. Il corteo, aperto da uno striscione con il volto della giovane mamma di Ravarino, è partito in largo San Francesco e ha poi raggiunto piazza Grande. Lì, Matteo Marzoli, il fratello (video) di Alice, ha lanciato un avvertimento agli haters: "Per mia sorella ormai è tardi, ma ci sono altre donne da salvare. Il primo passo deve farlo proprio la comunità delle donne: ho assistito con stupore negli ultimi giorni a quanta crudeltà e brutte parole siano state epsresse proprio dalle donne stesse".

La fiaccolata per Alice: le foto

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Il testimone: "Ho visto un uomo che la baciava"

Una tragedia che ha scosso tutta Italia. Alla fiaccolata hanno partecipato la madre Patrizia Montorsi, il fratello Matteo Marzoli e il marito Nicholas Negrini che ha sorretto lo striscione che recita: "Per dire basta alla violenza sulle donne e perché non accadano più tragedie. Per tutte le donne, per le nostre figlie e nipoti, per ogni donna di razza e colore". Hanno sfilato anche le associazioni in difesa delle donne, sinaci e tanti cittadini. Tutti hanno acceso fiaccole rosse, colore simbolo della lotta contro la violenza. 

"Non ci aspettavamo una partcipazione così - spiega il fratello Matteo -, questa grande vicinanza ci conforta. Ma il primo obiettivo di questo momento è dare un messaggio forte contro la violenza sulle donne. Anche mia sorella Alice sarebbe stata qui, oggi, se fosse capitata una tragedia simile vicino a casa". E alle donne presenti alla fiaccolata ha ricordato: "In prima linea dovete esserci voi, dovete avere il diritto di uscire senza rischiare la vita. Dove ribellarvi, bisogna agire sulla prevenzione. Perché per mia sorella è troppo tardi".

Questa iniziativa segue l’arresto in Francia di un 29enne di origine tunisina, Bedoui Mohamed Gaaloul, indagato per la morte della donna: dovrà rispodere delle accuse di omicidio e distruzione di cadavere.