Alice Neri, le lettere di un collega: “Sei unica, guardarti mi dà serenità. Ogni scusa è buona per stare con te”

Le missive trovate nell’armadietto aziendale della 32enne sono state sequestrate. L’autore sarebbe lo stesso ragazzo che la mattina della scomparsa aveva scritto uno strano post sui social

Modena, 25 febbraio 2023 – Una foto che li ritraeva insieme, una catenina che le aveva recentemente regalato e alcune lettere – una delle quali risalente al venti settembre – in cui le dichiarava il proprio amore. Accanto alle lettere, tre in tutto, un rotolo di carta gommata con la scritta ‘Ti voglio bene’.

Alice Neri, ancora mistero dopo il suo omicidio
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Sono questi gli oggetti rinvenuti dai carabinieri all’interno dell’armadietto aziendale di Alice Neri, la giovane mamma di Ravarino barbaramente ammazzata oltre tre mesi fa nelle campagne di Fossa di Concordia. Il principale sospettato, lo ricordiamo, è il 29enne tunisino Mohamed Gaaloul, in carcere con l’accusa di omicidio e si attende l’incidente probatorio – fissato per il prossimo sei marzo – durante il quale il caso potrebbe arrivare ad una svolta.

Ma le lettere e gli oggetti di cui vi stiamo parlando nulla c’entrano con il principale sospettato. Si tratta infatti di ‘dichiarazioni d’amore’ messe nero su bianco – a quanto pare – dallo stesso collega di lavoro della vittima (che non risulta indagato) e che avrebbe pubblicato un post inquietante il giorno in cui è stato trovato il corpo carbonizzato della giovane mamma. Un post con la citazione biblica che faceva riferimento al fuoco. Ora spuntano quindi le lettere – prontamente repertate dai militari – e custodite dalla giovane mamma nell’armadietto dell’azienda.

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"Un giorno smetterò di controllare il tuo ultimo accesso – si legge – smetterò di pensarti nel cuore della notte. Smetterò di sussurrare ogni volta che sento il tuo nome e di aspettare un tuo messaggio o di avere flash di noi due insieme, cercando di non guardare la tua foto per ricordarmi i lineamenti del tuo viso".

E ancora: "Sei speciale, sei unica, non cambiare mai. Solo guardarti mi dà serenità e ogni scusa è buona per stare lì da te". A quanto pare la vittima si era confidata negli ultimi mesi con le amiche più intime, spiegando di avere timore di quel collega che, nel tempo, era divenuto sempre più ossessivo. Ma, appunto, l’uomo non risulta essere mai stato iscritto nel registro degli indagati.

La procura, infatti, ritiene che vi siano chiari ed inconfutabili indizi di colpevolezza nei confronti del principale sospettato, Gaaloul. Restano aperti però misteri, piste ad oggi inesplorate. Come quelle auto immortalate dalle telecamere e dirette verso il luogo dove l’auto della vittima è stata data alle fiamme, in orari compatibili con il delitto, ovvero alle 6 del mattino del 18 novembre scorso.

Nell’ambito dell’incidente probatorio saranno sentiti i tre tunisini che sostengono di aver visto Mohamed, proprio quella mattina, rientrare a casa con gli abiti sporchi d’olio. Il loro ricordo – a distanza di un mese dai fatti, quando per la prima volta ne hanno parlato – risulterà davvero fondamentale per far luce sul terribile delitto? Il mistero che aleggia attorno all’omicidio di Alice Neri, ancora oggi, non si è chiuso.