
Anacleto Giusti di Pavullo e Francesco Serafini avevano seguito lo stesso corso nel ’66.
Non si vedevano e non avevano notizie l’uno dell’altro da una sessantina di anni i colleghi della Guardia di Finanza Anacleto Giusti detto Chino, di Pavullo, e Francesco Serafini montesino trapiantato nel rovighese, da quando frequentavano la scuola sottufficiali al Lido di Ostia. Rimasero insieme 20 mesi e una volta promossi vice brigadieri furono destinati in territori diversi. Si sono ritrovati nei giorni scorsi a Montese. Al caloroso abbraccio è seguito il racconto di esperienze vissute. Giusti aveva una foto del 1966 (in basso) che li ritrae assieme al loro collega Vecchi, di Polinago. Entrambi, da maresciallo capo, andando in pensione hanno ottenuto il grado di sottotenente della riserva. Dopo il corso a Lido di Ostia, Giusti fu assegnato alla legione di Como e Serafini fu trasferito alla Legione di Venezia con competenza in tutto il Veneto. "Non sapevo dove era finito Francesco", ha raccontato Giusti che per 14 anni ha fatto servizio di confine con la Svizzera. "C’era contrabbando a non finire. Durante gli ultimi anni Sessanta, tutte le notti facevamo inseguimenti. I contrabbandieri passavano il confine, tagliavano la rete e quando ripassavo la ricucivano. Ho comandato il nucleo mobile di Luino e reparti di frontiera, distaccamenti di confine e gli ultimi cinque anni li ho trascorsi al nucleo della Tributaria di Reggio. Serafini fu trasferito alla Legione di Venezia, operava lungo la litoranea e fu assegnato alla Tributaria della città della Laguna. "Pure da noi c’era molto contrabbando, specialmente di sigarette – ha raccontato -, facevamo i controlli anche sulle navi in arrivo".
w. b.