REDAZIONE MODENA

"Anche la didattica deve cambiare"

Stefano Versari ammonisce: "Servono gruppi di recupero per chi è rimasto indietro Ripensare i metodi"

Insegnanti e presidi, anche in Emilia-Romagna, si preparano da al ritorno in classe degli alunni ma "è impossibile pensare di ricominciare come se niente fosse accaduto". "La grande sfida che attende la scuola è cambiare il modo di insegnare", è il monito del direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Versari, preoccupato soprattutto per gli studenti piu’ fragili, quelli che rischiano di rimanere indietro. "È la natura stessa di ciò che è accaduto, i cambiamenti che ne sono derivati, che richiede che l’insegnamento cambi. Perché i bambini e i ragazzi sono diversi e apprenderanno in modo diverso, avranno reazioni diverse. La regola è che si deve insegnare come ciascuno apprende, perché se si insegna come gli alunni non apprendono, allora non si insegna affatto", ammonisce Versari in una lunga comunicazione ai presidi.

"Nonostante gli sforzi della più parte degli insegnanti, la sospensione delle lezioni, saldata alle vacanze estive, ha aumentato i divari preesistenti tra gli alunni, soprattutto tra coloro che potevano fruire a casa di spazi adeguati, supporti informatici, accompagnamento all’apprendimento, e coloro che non ne disponevano", sottolinea il direttore. "Il rischio dell’ingigantirsi delle differenze negli apprendimenti, è il pericolo educativo da temere alla ripresa delle lezioni. È certo che una parte non piccola di alunni si presentera’ a scuola in condizioni formative peggiori rispetto a quelle che aveva a febbraio", ammette.