
Anziani, allarme truffe: "Sono bande organizzate che fanno leva sulle fragilità"
"Salve signora, chiamo dalla caserma dei carabinieri, suo figlio ha avuto un incidente e ha provocato parecchi danni. Se vuole evitargli il carcere e aiutarlo, è necessario pagare subito una certa somma". E’ questo il classico modus operandi di abili truffatori che, anche nel nostro territorio, sono riusciti spesso purtroppo a farsi consegnare dagli anziani, dopo averli raggirati, monili e contanti. Ieri uno di questi truffatori è stato condannato ad una pena di un anno e dieci mesi ma pare che, purtroppo, su tutto il territorio nazionale vi siano vere e proprie bande che, organizzate a livello verticistico, pianificano e mettono a segno i colpi. Ad essere condannato per truffa, ieri, è stato appunto un 40enne napoletano che, in concorso con un complice rimasto ignoto, lo scorso luglio aveva bussato alla porta di una 80enne, in via Vigevano, convincendola a farlo entrare e consegnargli denaro, circa trecento euro e monili d’oro. Infatti poco prima la pensionata aveva ricevuto due telefonate: la prima effettuata da ignoto autore che si era presentato come un maresciallo e la seconda da un tale che si era qualificato come consulente assicurativo.
"Suo figlio ha investito con il proprio veicolo un motociclista e cagionato allo stesso lesioni gravi. Al fine di sostenere le spese di giustizia, tra poco arriverà a casa sua un addetto del Tribunale autorizzato a riscuotere la somma che occorre per sistemare la questione – avevano detto i truffatori alla vittima – A quel punto si era presentato a casa dell’anziana l’imputato, difeso dall’avvocato Valentino Di Ludovico del foro di Napoli, che l’aveva convinta a consegnarli denaro e gioielli. Ieri per l’uomo è arrivata la condanna. Spesso dietro a truffe di questo genere ci sono appunto organizzazioni ben più vaste, associazioni che arruolano persone disperate per fare il ‘lavoro sporco’, ovvero chiamare gli anziani e presentarsi presso i loro domicili per truffarli. Le organizzazioni individuano le vittime, ne studiano le abitudini e si servono di manovalanza, quindi di ‘autori materiali’ ai quali – se non finiscono in carcere – viene consegnata una piccola percentuale della refurtiva. Il fenomeno, come quello delle truffe a mezzo internet, ormai è diffuso in tutta Italia. Ovviamente gli autori materiali dei reati non indicano mai i nomi dei vertici. Qualche anno fa, al termine di un’operazione dei carabinieri di Bologna e Napoli , finirono in manette, su ordinanza di custodia cautelare 9 persone, dai 19 ai 41 anni. Il gruppo era membro di un’associazione criminale specializzata nelle truffe agli anziani, che "in trasferta" in Emilia aveva portato a termine parecchi colpi anche a Modena.
Emanuela Zanasi
e Valentina Reggiani