VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Barozzi, è emergenza. Spray e altri intossicati, quarto caso in 10 giorni. Lettera di protesta

Sostanza urticante nei corridoi, soccorsi una decina tra ragazzi e prof. L’amarezza nelle parole di una studentessa: "Regnano caos e paura". Riso (Cgil): "Fatto grave e reiterato. Il personale è preoccupato".

Carabinieri e ambulanze ieri mattina davanti all’istituto Barozzi di Modena

Carabinieri e ambulanze ieri mattina davanti all’istituto Barozzi di Modena

"Un atto vile e irresponsabile che non solo mette a rischio la salute degli studenti e del personale, ma rappresenta l’ennesima prova del degrado che sta divorando quello che un tempo era un istituto rinomato". Sono parole dure quelle pronunciate da una studentessa di quinta del Barozzi dove ieri, per la quarta volta in dieci giorni, ignoti hanno nebulizzato spray al peperoncino nei corridoi. L’ennesima intossicazione di massa – hanno accusato sintomi una decina di studenti e due professori – si è verificata intorno alle 10 e a sentirsi male sono stati in particolare i giovani, tutti tra i 16 e i 19 anni, che stavano seguendo la lezione in un’aula vicina a dove è stata spruzzata la sostanza. Sul posto, ormai come ogni giorno sono accorsi i pompieri, i sanitari del 118 e, per le indagini, i carabinieri. "Con profonda indignazione e amarezza denuncio una situazione che sta diventando insostenibile – afferma la ragazza –. Per la quarta volta in soli dieci giorni, è stato spruzzato spray al peperoncino all’interno della scuola. Quando ho iniziato il mio percorso al Barozzi, questa scuola era considerata un simbolo di eccellenza e disciplina. Ora, invece, è diventata un luogo dove regnano caos, paura e delinquenza. Ogni anno ho assistito a un peggioramento costante: atti vandalici, comportamenti violenti e una totale mancanza di rispetto per le regole – precisa –. Lo spray al peperoncino è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di eventi che stanno distruggendo la reputazione dell’Istituto Barozzi. Nonostante la gravità degli eventi, non è stato fatto nulla per individuare i responsabili o per prevenire ulteriori episodi. La preside, che dovrebbe essere la figura di riferimento per garantire ordine e sicurezza, sembra ignorare volutamente il problema, lasciando che la scuola sprofondi sempre di più nel disordine. Questa passività è inaccettabile e rappresenta un tradimento nei confronti di noi studenti, che meritiamo un ambiente sicuro e dignitoso, dove poter studiare e crescere senza timore" fa presente la studentessa, chiedendo che le autorità competenti e la dirigenza scolastica siano messe di fronte alle loro responsabilità. "È ora di agire, di ripristinare la dignità e la sicurezza di questa scuola, e di garantire che episodi come quello dello spray al peperoncino non si ripetano mai più". Ad intervenire è anche un papà: "Da genitore, mi auguro che questa spiacevole situazione si risolva al più presto, permettendo a mia figlia e a tutti gli studenti di tornare a vivere serenamente il loro percorso scolastico, fondamentale per costruire il futuro di ciascuno. È indispensabile che i responsabili di tali atti vengano identificati e puniti in modo esemplare per ristabilire l’ordine e la sicurezza all’interno della scuola".

Tra gli studenti e i genitori, ieri, l’esasperazione ma anche l’indignazione erano tangibili. Claudio Riso, segretario provinciale FLC-CGIL Modena che afferma: "E’ un fatto gravissimo, da condannare nel modo più assoluto. Siamo nella reiterazione e va fermata subito – commenta –. All’interno della scuola c’è preoccupazione, moltissimo disagio poiché non è chiaro che tipo di provvedimenti si stanno attuando per arginare questa situazione. Il personale è preoccupato per l’incolumità propria e degli studenti: mi chiedo cosa si stia facendo in questa fase e credo che ciò andrebbe reso noto per gli studenti stessi, per i genitori e per i docenti. Occorre capire che misure di prevenzione sono state intraprese e cosa si intende fare per evitare che si ripresentino; per non parlare di mezzi e forze dell’ordine sottratti al territorio. Perchè non funzionano gli strumenti di prevenzione di questo tipo? E’ in atto – conclude – una interlocuzione con il personale e nei prossimi giorni, probabilmente, proveremo a mettere insieme una assemblea per ragionare rispetto a quanto sta accadendo".