VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Barozzi, studente sospeso: "Ho solo detto la verità" . I compagni: "Uno scandalo. Ora temiamo di parlare"

Solidarietà a Damiano dopo la notifica del provvedimento: "Poteva accadere a chiunque". Il 18enne: "La preside? Nessun confronto. Mi difenderò, intanto continuo a studiare" .

Barozzi, studente sospeso: "Ho solo detto la verità" . I compagni: "Uno scandalo. Ora temiamo di parlare"

Barozzi, studente sospeso: "Ho solo detto la verità" . I compagni: "Uno scandalo. Ora temiamo di parlare"

Tensione, un po’ di paura tra i compagni di scuola di incorrere a loro volta in eventuali provvedimenti, ma anche una promessa: quella di non lasciarlo solo.

Non era certo un clima sereno quello che si respirava ieri all’Istituto Barozzi di Modena dopo che il rappresentante di istituto, Damiano Cassanelli, ha ricevuto la notifica della sospensione per 12 giorni a seguito di quelle dichiarazioni ritenute diffamatorie nei confronti della scuola, rilasciate nel corso della manifestazione di novembre. "Sono molto dispiaciuto, speravo che qualcuno avesse cambiato idea, ma non è successo. Oggi, sinceramente, ho un po’ di paura a parlare con i giornalisti ma invito comunque i ragazzi ad essere liberi di esprimersi. Cercherò di difendere quello che ho fatto perchè ho solo detto la verità – ha aggiunto ieri all’uscita dall’istituto –. La preside? Non c’è stato alcun confronto. Non mi ha mai cercato". Una buona condotta e la dedizione per lo studio: questo è lo studente 18enne che oggi teme per l’esame di maturità. Per quanto riguarda la sospensione notificata dopo giorni di suspence, le modalità sono ancora da decidere e, al momento, potrebbe essere ’congelata’ dal ricorso.

Ieri i compagni hanno tutti manifestato il proprio supporto al giovane ribadendo come il giorno dello sciopero finito sotto i riflettori, Damiano si fosse semplicemente reso portavoce delle problematiche della scuola, essendo il rappresentante di istituto. Tra le affermazioni che avrebbero portato al provvedimento disciplinare – notificato dal Consiglio d’istituto – quella relativa alle ‘perquisizioni’ alle quali gli studenti – secondo i loro racconti – furono sottoposti l’ultimo giorno di scuola (giugno, ndr). "Siamo stati perquisiti senza che ci fosse permesso di portare i nostri zaini e non hanno fatto suonare l’ultima campanella perchè non festeggiassimo – dichiarò Damiano –. Siamo stati definiti terroristi e hanno minacciato di denunciarci alla Digos ma come potete vedere siamo pacifisti: vogliamo la pace ma anche risposte". A ribadire come quei controlli da parte del personale scolastico furono effettuati è anche un’altra studentessa: "Ci hanno fermati prima di entrare per controllare cosa avessimo dentro la borsa – spiega Victoria Eke –: essendo l’ultimo giorno di scuola temevano ci fosse qualcosa volta a fare ‘confusione’". "Non è giusto – hanno ribadito altri studenti – ci sono video e foto di quanto accaduto. Gli stiamo dando una mano". Carlotta Mascolo ha sottolineato che "è scandaloso, una cosa del genere non dovrebbe accadere in una scuola e siamo scioccati: poteva accadere a tutti. Preoccupa che sia successo ad un rappresentante di istituto". "Io sostengo Damiano, sono stata rappresentante con lui negli anni scorsi e non si merita quello che gli sta capitando – spiega Anita Pascali – reputo ingiusto quello che gli è stato fatto e spero che la situazione si risolva: la pena stabilita non corrisponde a quello che lui ha fatto. Sinceramente è la prima volta che capita una cosa del genere". Gli studenti hanno confermato come l’aria, nell’istituto, sia tesa: "C’è tanto disagio e sono tesi anche i professori – spiega Beatrice Bondi –; devono rimanere neutrali ma diversi si sono schierati anche dalla nostra parte". Vari compagni di classe di Damiano hanno preferito non rilasciare dichiarazioni temendo di finire ‘nella lista nera’ – così l’hanno definita – facendo presente di essere vicini all’esame di maturità e di non voler rischiare eventuali provvedimenti nei loro confronti. Per questo motivo i giovani hanno escluso al momento ulteriori manifestazioni dopo quella di qualche giorno fa a supporto dello studente. "Stiamo cercando di concentrarci sullo studio più che su questo perchè alla fine, se tutto va bene, riuscirò a fare l’esame. Continuo a studiare e ad impegnarmi perchè è fondamentale pensare a quello" ha detto ieri Damiano ribadendo che ora sarà l’avvocato ad occuparsi di presentare ricorso al Tar contro la sospensione che, appunto, non diverrà effettiva fino al pronunciamento del tribunale.

"Nel corso dell’intervista si coglie l’amore di Damiano per la sua scuola – afferma il legale Stefano Cavazzuti –, il desiderio di renderla migliore attraverso il dialogo e il confronto, con discorsi, con riunioni e in modo assolutamente pacifico. Dal provvedimento di sospensione disciplinare emerge invece una scuola ove la necessaria autorevolezza si confonde con un autoritarismo sintetico e sbrigativo.

Presenteremo ricorso al Tar per ottenere l’annullamento".