REDAZIONE MODENA

"Bertoli è stato un maestro per tutti noi"

Sassuolo, Claudio Baglioni protagonista al teatro Carani in occasione del premio. "Una grandissima emozione essere qui"

Teatro Carani sold out venerdì sera per il premio Pierangelo Bertoli (ph. Rita Basta)

Teatro Carani sold out venerdì sera per il premio Pierangelo Bertoli (ph. Rita Basta)

In un Teatro Carani sold-out, le luci si spengono e la storica band del Premio Pierangelo Bertoli inaugura la kermesse canora. C’è Andrea Barbi a condurre una serata ricca di emozioni e ricordi, arricchita dai saluti istituzionali del primo cittadino Matteo Mesini, dalla competizione degli otto ‘Nuovi Cantautori’ e da un importante ospite d’onore: Claudio Baglioni.

Venerdì sera però, l’ovazione che il cantautore romano ha trovato sotto le luci della ribalta non è la stessa che lo ha accolto dinanzi all’ingresso del Teatro: la troupe del programma ‘Striscia la Notizia’, infatti, si è appostata alla ricerca di Baglioni in quanto – secondo Valerio Staffelli – sarebbe reo di aver plagiato diversi poeti del secolo scorso, da Quasimodo a Yourcenar, e perciò meritevole di ricevere il celeberrimo ‘Tapiro d’Oro’. Diversi cittadini si sono riuniti attorno alla scena, esprimendo distintamente dissenso per le accuse rivolte all’artista, pare nemmeno intercettato dai giornalisti di Canale 5. Unici attimi di tensione al momento delle premiazioni finali, quando sono stati lanciati in platea dei manifesti che riportavano l’accusa di cui sopra.

Tornando al cuore dell’evento, venerdì sera, Claudio Baglioni, intervistato dal giornalista e componente della giuria del Premio Marino Bartoletti, ha dialogato mescolando memoria e ironia, ricoperto da infiniti applausi da parte del pubblico presente. I sassolesi hanno accolto con un entusiasmo senza precedenti l’ex presentatore del Festival di Sanremo, che lui ha ricambiato con grande affetto, aggiungendo un ‘piccolo extra’: una performance live, suonando il pianoforte e cantando qualche pezzo della sua cinquantennale discografia.

"È emozionante – spiega Claudio Baglioni – osservare questa benevolenza generale che c’è nei miei confronti, anche perché il pubblico più affezionato è anche il più critico: è per questo che sono così contento di tanto affetto, oggi a Sassuolo come in altri giorni. Vorrei dare il mio ‘buona fortuna’ a coloro che si sono esibiti in concorso al Premio Bertoli, augurandogli una carriera luminosa e soddisfacente. Io ho scritto ‘Piccolo Grande Amore’ quando avevo smesso di ricercare il successo: erano due anni che mi esibivo in vari concorsi e non riuscivo a sfondare. Non ho di certo mollato, anzi. Ho sempre pensato - continua il cantante classe 1951 - che Pierangelo fosse realmente quello che scriveva e che, quello che mostrava, a volte con fatica, fosse un suo bisogno di riscatto. Mi ha indirettamente insegnato che è il testo ciò che rende una canzone tale: in un’altra vita, saremmo potuti essere amici. Dovessi dedicargli un brano, gli dedicherei ‘Avrai’".

L’ospitata si è conclusa con il duetto di Claudio Baglioni e Alberto Bertoli su ‘A muso duro’, esibizione chiosata dalla consegna del Premio Pierangelo Bertoli, da parte del direttore artistico Riccardo Benini, al cantautore romano.

Una serata ricca di ricordi, di musica e di condivisione. Dove però c’è stato anche spazio, durante l’assegnazione del prestigioso riconoscimento, per alcune critiche dichiarazioni di Bruna Pattacini, vedova di Pierangelo Bertoli, che ha voluto ricordare: "Quando andammo al Festival di Sanremo – riavvolge il nastro – per il decimo anniversario della morte di mio marito, ci dissero, testuali parole: ‘Non possiamo ricordare in diretta ogni cantante scomparso’. Fu un affronto alla memoria di Pierangelo".

Il prossimo appuntamento del Premio Bertoli è stasera, per la finale della tre-giorni canora sassolese.

Gabriele Arcuri