
Convegno a Modena e cerimonia a Bologna con la famiglia del giuslavorista. Il figlio Lorenzo: "Lo Stato non ha concesso la scorta a mio padre, inaccettabile".
Modena e Bologna si stringono attorno a Marco Biagi nel giorno del 23esimo anniversario dalla sua scomparsa. L’Ateneo di Modena e la Fondazione che porta il suo nome ha organizzato, come ogni anno, un convegno internazionale in cui si è parlato di intelligenza artificiale applicata al lavoro. Il Comune di Bologna invece ha ricordato il giurista deponendo una corona di fiori in suo onore. "Un rito solenne della nostra città a cui siamo contenti di partecipare per mantenere vivo il ricordo", apre la vicesindaca Emily Clancy.
Anche il figlio Lorenzo ha parlato all’evento: "La sua eredità è ancora viva. Tante leggi sul lavoro adesso hanno ripreso quella di mio padre. Un momento doloroso ma anche di ricordo di un servitore dello Stato a cui, però, non è stata concessa la scorta nel momento del bisogno", attacca Biagi figlio.
Ogni anno, infatti, "ricordo che i vertici del governo non hanno concesso la scorta a mio padre perché sostenevano che le Br non fossero più attive. Questo è inaccettabile", ha detto. Sulla stessa linea è intervenuto il senatore Pier Ferdinando Casini, che ha reso omaggio a Marco Biagi dall’aula di Palazzo Madama. "È doveroso ricordare per sempre il sacrificio di un uomo buono e giusto che ha pagato un prezzo inammissibile anche a causa dello Stato che non è stato in grado di difenderlo. Ci manca molto", ha affermato Casini.
Alla commemorazione ha parlato anche la sorella di Marco, Francesca Biagi: "Mio fratello ha dato la vita per uno stato che non è stato in grado di difenderlo. Basta poco per proteggerlo – ha ribadito -. È stato un faro, un uomo illuminato e che conduceva una vita tranquilla. Forse non era ben visto il fatto che avesse collaborato con tutti, sia esecutivi di destra che di sinistra". Una serata, quella di 23 anni fa, che Francesca così come tutta la famiglia Biagi, non potrà mai dimenticare. Poco prima delle 20, Biagi è solo e scende dal treno che da Modena lo ha riportato nella sua città. Il giuslavorista è stato lasciato senza scorta mesi prima nonostante le minacce ricevute. Sono le 20.07 quando un commando appartenente alle Nuove Brigate Rosse apre il fuoco, esplodendo sei colpi nella sua direzione. Meno di dieci minuti dopo Biagi muore. Per il suo assassinio sono stati condannati all’ergastolo Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi, Marco Mezzasalma e Diana Blefari Melazzi.
Nel giorno del ricordo la direzione di QN e il Resto del Carlino, con il benestare e il favore della famiglia, per il 2026 istituisce il ‘Premio Marco Biagi per la Solidarietà Sociale’. Tutto ciò avviene, non a caso, a pochissimi giorni dal 140esimo compleanno de il Resto del Carlino, che cade il 21 marzo. Il ‘Premio Marco Biagi-il Resto del Carlino per la Solidarietà Sociale’, che torna dopo alcuni anni di sospensione, ha lo scopo di valorizzare le associazioni senza fine di lucro (onlus) operanti nei Comuni di Bologna e Modena che, per gli obiettivi che si propongono e per le attività svolte, si sono particolarmente distinte nell’assistenza (sociale e sanitaria) e nella formazione di persone e categorie svantaggiate con particolare attenzione a i giovani e alle donne.