FLAVIO VIANI E VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Bimbo caduto in piscina a Modena: “Il cancello era chiuso, un attimo prima giocava poi l’ho visto nell’acqua”

L’incidente alla cena di classe della materna: il piccolo resta gravissimo. Il proprietario di casa ha dato l’allarme: “Era riverso a faccia in giù. Ho fatto il massaggio cardiaco imparato in azienda in attesa del 118”

L’abitazione dove si è verificato il dramma in via Personali a Mirandola

Modena, 16 giugno 2024 – E’ ricoverato nel reparto di Rianimazione pediatrica dell’ospedale Maggiore di Parma e risulterebbe in coma, il bimbo di 4 anni che venerdì sera è caduto in piscina, a Mirandola, durante una cena di classe organizzata da alcuni genitori in un’abitazione privata.

A soccorrerlo è stato lo stesso proprietario di casa che, dopo aver notato la sagoma del piccolo a testa in giù nell’acqua – in una piscina con acqua alta 70 centimetri – gli ha praticato le prime manovre di rianimazione. L’episodio è avvenuto intorno alle 20 di venerdì in via Personali, a Mirandola, in un’abitazione dove alcuni genitori, anche per conoscersi un po’ di più, avevano organizzato una cena con i figlioletti, iscritti al primo anno della materna.

Qualche attimo prima il bimbo si stava rincorrendo sul prato con un’amichetta, figlia del proprietario di casa. L’attimo dopo, sfuggito improvvisamente al controllo dei genitori, era riverso nella piscina protetta da un cancelletto chiuso con un lucchetto, che pare il piccolo sia riuscito a scavalcare arrampicandosi. Sul dramma sono in corso indagini da parte dei carabinieri, si sarebbe trattato di un tragico incidente.

Le famiglie sono sotto choc.

Affranto e preoccupato, il proprietario di casa riavvolge il nastro del drammatico incidente.

Che cosa è successo?

“Avevamo organizzato con alcune famiglie la festa di fine anno di classe per stare insieme e conoscerci un po’ di più. I bimbi frequentano la materna di Mirandola e venerdì sera metà della sezione ha partecipato alla festa, iniziata intorno alle 18. I bambini giocavano in giardino e noi intanto distribuivamo la cena. Mia figlia e il piccolo si rincorrevano sul prato. Abbiamo sentito piangere e sono andato a vedere”.

Si è accorto subito del piccolo in acqua?

“Poco dopo. Mia figlia mi ha detto che non lo trovava più e ho buttato un occhio verso la piscina. Ho visto che il telo era spostato: mi sono avvicinato verso la casetta in legno, che si trova accanto, pensando si fosse nascosto dietro ma poi ho notato la sagoma: era a testa in giù nell’acqua. Ho urlato di chiamare i soccorsi e sono corso da lui. L’ho tirato fuori: avevo fatto il corso di primo soccorso anni fa in azienda, nel settore biomedicale: ero l’addetto al primo soccorso. Mi sono venute chiare in mente le nozioni che ci diede la ragazza quando abbiamo fatto il corso: ci insegnò anche una parte legata proprio ai bambini”.

Quindi ha iniziato a praticare le manovre?

“Ho iniziato subito a soffiare aria, a fargli buttare fuori l’acqua. Di fronte c’era suo papà e ci siamo dati il cambio in tre per il massaggio cardiaco mentre, in videochiamata, l’operatore del 118 ci spiegava come fare. Poco dopo sono arrivati i sanitari del 118 con l’automedica. Poi è atterrato l’elicottero e il bambino è stato trasportato in ospedale.

Il cuore aveva ripreso a battere. Abbiamo continuato infatti il massaggio per cinque, dieci minuti fino all’arrivo dei sanitari. Poi sono arrivati i carabinieri”.

E’ profonda la piscina?

“Il bordo esterno è di circa novanta centimetri, l’acqua è meno profonda. Non so dove il bambino possa essersi arrampicato, per motivi di sicurezza il cancello era chiuso”.

Una tragedia in una sera che doveva essere di festa...

“Spero solo che si riprenda, che sia rimasto poco in acqua e che presto possa stare meglio. Tutto era stato fatto per un momento di gioia, invece si è trasformato in altro; nessuno se lo aspettava. Siamo vicini alla famiglia e speriamo vada tutto per il meglio”.