ALBERTO GRECO
Cronaca

Bioingegneria e innovazione. Via libera al corso di laurea: "Formiamo professionisti per la sanità del futuro"

Unimore sostiene la ricerca grazie al contributo di Regione e Fondazione di Mirandola "Legame stretto con le aziende del territorio. Sinergia tra pubblico e privato fondamentale"

Il. rettore Porro, gli assessori regionali Salomoni e Colla e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola Vincenzi

Il. rettore Porro, gli assessori regionali Salomoni e Colla e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola Vincenzi

Modena, 24 luglio 2024 – Da ieri è ufficiale il via libera per il corso di laurea magistrale biennale in Bioingegneria per l’innovazione in medicina, una iniziativa didattica interateneo dell’università di Modena e Reggio Emilia, coprogettato insieme agli atenei di Trento e Verona. Ad annunciarlo è stato il rettore Unimore professor Carlo Adolfo Porro che ha comunicato alle autorità ed alle imprese, intervenute alla presentazione del corso, la definitiva approvazione lunedì da parte di Anvur, l’agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca, del progetto di questo corso che risponde a pieno ai requisiti ministeriali. Il suo decollo a partire da questo anno accademico 2024-25 sarà il primo nucleo di quell’insediamento universitario che dovrebbe consentire a Mirandola ed all’Area Nord di fare il salto di qualità auspicato per questo territorio da Nomisma. Pensato per fornire professionalità specialistiche per i distretti biomedicali dell’intera Emilia-Romagna (formate nella progettazione di dispositivi per la diagnostica e la terapia), può contare su oltre 3,5 milioni di finanziamenti complessivi tra pubblico e privato, una cifra decisamente inferiore a quella spesa per esportare un pezzo di università a Carpi. Accanto all’università di Modena e Reggio Emilia, che ha stanziato 564.700 euro, e alla Regione Emilia-Romagna, che finanzia il corso con 1,5 milioni, è presente infatti la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, che ha deliberato l’erogazione di un contributo pari a 1,5 milioni di euro distribuiti in 15 anni. Le risorse della Fondazione serviranno a supporto della gestione didattica e amministrativa e alla copertura inizialmente, mediante concorso, di un posto da ricercatore a tempo pieno in bioingegneria elettronica ed informatica, che dopo i primi quattro anni evolverà nel ruolo di professore associato nello stesso settore. La Fondazione ha inoltre predisposto due locali per il supporto amministrativo alla didattica presso la propria sede. Infine, sono già state individuate con il Comune di Mirandola quattro aule attrezzate per la didattica presso il nuovo Polo Culturale "Il Pico", arredate e dotate delle necessarie attrezzature informatiche. L’Unione dei Comuni Area Nord, infine, sosterrà l’iniziativa versando all’università un contributo annuo a sostegno dell’accoglienza degli studenti. Contenuti e obiettivi del corso sono stati presentati ieri alla sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola dagli assessori regionali Vincenzo Colla (Sviluppo economico e Green economy) e Paola Salomoni (Università e Ricerca), dal rettore Porro, e dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola Francesco Vincenzi. Presenti anche i sindaci di Mirandola e tutti i sindaci dei comuni dell’Area Nord, i rappresentanti delle associazioni di categoria, Confindustria, Lapam-Confartigianato e Cna, nonché lo steering committee del Tecnopolo di Mirandola e dell’ITS Biomedicale, Giuliana Gavioli, che ha ricordato come nell’ambito del Biomedicale a Mirandola tra Tecnopolo, Its e ora università sta "nascendo una vera e propria Academy del settore". "Questo corso di laurea innovativo – ha detto Colla – risponde pienamente agli obiettivi della strategia regionale per valorizzare i talenti". "Oltre alle tradizionali lezioni frontali – ha aggiunto Salomoni – il corso si avvale del contributo sia delle aziende sanitarie che delle aziende del distretto produttivo di Mirandola". "Il legame stretto con il distretto biomedicale di Mirandola – ha sottolineato Porro – assicura, poi, una formazione pratica e mirata, pronta a rispondere alle esigenze del mercato e a promuovere l’innovazione; una grande opportunità per gli studenti e studentesse ma anche e soprattutto un investimento nel futuro delle nostre comunità e del sistema sanitario nazionale". "Siamo certi che questa iniziativa – ha aggiunto Vincenzi – attrarrà giovani promettenti, fornendo loro gli strumenti necessari per affrontare le sfide future, al fine di contribuire al progresso della società ma anche allo sviluppo del nostro territorio. La sinergia tra pubblico e privato, come dimostra questo progetto, è la chiave per un ecosistema dinamico e sostenibile".