Bochicchio, nessun risarcimento ai truffati "Delusione e rabbia ma non mi arrendo"

Chiesta l’archiviazione anche per i famigliari del broker, morto un anno fa. La sassolese Prampolini: "La giustizia ha perso tempo"

Bochicchio, nessun risarcimento ai truffati  "Delusione e rabbia ma non mi arrendo"

Bochicchio, nessun risarcimento ai truffati "Delusione e rabbia ma non mi arrendo"

Imprenditori e cittadini, noti nomi del mondo del calcio ma anche tanti vip. Tutti i truffati, tra cui una imprenditrice sassolese, purtroppo si vedono costretti a dire addio definitivamente alle centinaia di migliaia di risparmi svaniti nel nulla dopo che le vittime, via via, li avevano messi nelle mani del broker romano Massimo Bochicchio. Mentre, infatti, resta in piedi l’indagine relativa al reato di istigazione al suicidio a seguito della misteriosa morte del broker – deceduto a Roma sulla Salaria, il 19 giugno dello scorso anno, dopo essersi schiantato in moto contro un muro – , quel ‘tesoro’ che Bochicchio si è portato via non tornerà più indietro.

Infatti, ad ottobre i giudici del Tribunale di Roma hanno dichiarato estinto "per morte del reo" il processo, che vedeva imputato il 56enne con l’accusa di esercizio abusivo dell’attività finanziaria e riciclaggio internazionale e 38 parti civili.

Ai risparmiatori, il broker avrebbe sottratto quasi 2 miliardi. Una cifra enorme che, purtroppo, le vittime non potranno mai più rivedere. La procura, infatti, ora ha chiesto l’archiviazione anche dell’inchiesta per truffa, che coinvolgeva la moglie dell’uomo e il fratello.

Nella rete del truffatore erano finiti personaggi del mondo del calcio come El Shaarawy, Conte e Lippi ma anche, appunto, la sassolese Barbara Prampolini che da anni chiede giustizia. "La morte di Bochicchio ha escluso la possibilità di recuperare qualcosa da lui, tuttavia in questo momento ho una causa in essere presso il Tribunale civile di Modena contro la fiduciaria – spiega l’imprenditrice –. Fu lei, il cui amministratore delegato al tempo era il mio ex marito, a raccogliere i miei risparmi per inviarli alla volta della società Kidman di Massimo Bochicchio, che nemmeno conoscevo, per la sottoscrizione di azioni Facebook. Il vero problema in Italia è che si fa un gran parlare della riforma della giustizia ma intanto i processi durano un tempo inaccettabile, soprattutto quando di mezzo c’è la vita delle persone, persone che solo peccando di fiducia (mal riposta) si sono viste spogliate dei loro averi.

Sono molto amareggiata e abbastanza delusa – afferma Prampolini –, per la totale inerzia del Tribunale di Modena presso il quale gli ultimi documenti sono stati depositati ad ottobre 2021 ma da allora silenzio assoluto.

Mi chiedo se nel nostro Paese per far valere i propri diritti si debba sempre ricorrere all’autolesionismo, allo sciopero della fame stile Cospito o cos’altro perchè non è facile la vita di chi, senza colpa alcuna, rimane incastrato nelle mani di persone senza scrupoli" conclude amareggiata la donna.

Valentina Reggiani