
La Breast Unit di Modena riceve la ri-conferma Eusoma, eccellendo nella diagnosi e cura del tumore al seno con un approccio integrato.
L’Azienda ospedaliero-universitaria modenese si conferma all’avanguardia nel settore di prevenzione, diagnosi, cura e supporto delle pazienti con sospetto o diagnosi di neoplasia della mammella: il tumore al seno. Ogni anno sono circa 700 le donne con nuova diagnosi di tumore alla mammella seguite al Policlinico, mentre nel 2023, sempre al Policlinico, sono state operate 750 donne.
La "Breast Unit" di Via del Pozzo ha appena ricevuto la ri-conferma del riconoscimento dalla European Society of Breast Cancer Specialist (Eusoma), già certificato dal 2016. Nel dettaglio, la Breast Unit dell’Aou fornisce alla paziente con sospetto di neoplasia della mammella una risposta rapida e coordinata sulla diagnosi corretta, il trattamento medico, chirurgico e/o radioterapico e la successiva riabilitazione, senza trascurare gli aspetti psicologici, nutrizionali, ereditari ed estetici che possono presentarsi nella donna colpita da tumore al seno.
Ciascuna paziente viene così inserita in un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) personalizzato, lungo il quale è sempre seguita da un’infermiera case manager. "Un’eccellenza, fra i primi 15 centri in Italia – commenta il prof. Massimo Dominici, direttore della struttura complessa di oncologia –. Questo è un riconoscimento al merito, alla dedizione, allo studio e alla ricerca di tecnologie e nella formazione del personale: la cura di questa patologia è in costante evoluzione, stare al passo coi tempi è fondamentale. Modena è città virtuosa in una regione virtuosa, con una copertura nello screening precoce pari al 99% e un prospetto di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi pari al 92%".
Un successo possibile grazie "alla formazione del personale, ai mezzi impiegati e all’adesione della popolazione – chiosa Barbara Canossi, dirigente medico Radiologia senologica Aou – è importante che la popolazione si presti all’attività di screening". "Dagli specialisti agli oncologi, fino ai radiografi, tecnici, psicologi, infermieri, specializzati e formati – conclude – tutti questi operatori sono ‘l’olio’ che manda avanti questa macchina".
La ‘macchina’ è un progetto operativo dal 2012 con decine di operatori coinvolti. Ma anche migliaia di cittadini e non: "Ogni anno vengono effettuate 15.000 fra ecografie e mammografie, e oltre 1000 procedure per la maggior parte conservative, per curare i pazienti della città o che vengono a Modena per sottoporsi a cure anche dal resto del paese" aggiunge la dottoressa Enza Palma, direttrice della chirurgia oncologica senologica del Policlinico.
"E se l’82% delle diagnosi sono ora fortunatamente precoci, coinvolgono non solo un pubblico femminile: anche gli uomini possono essere colpiti da questa neoplasia. Nel loro caso la diagnosi è spesso tardiva: ma interventi e procedure di screening sono gli stessi, ulteriore conferma dell’importanza della diagnosi precoce come contributo – di tutti – a questa battaglia".
Nella provincia di Modena esistono due ‘Breast Unit’: oltre a quella dell’azienda ospedaliera, è presente infatti anche quella dell’Ausl, che ha sede a Carpi.