REDAZIONE MODENA

Cadegiani nel comitato nazionale ’No fusione’

Montecreto, l’ex sindaco nel direttivo per bloccare la cancellazione dei piccoli Comuni. "Così si peggiorano soltanto i servizi ai cittadini"

Cadegiani nel comitato nazionale ’No fusione’

Fusioni Comuni. Un tema attuale anche se poco trattato sul nostro Appennino, dove nell’ottobre 2018 l’unione dei comuni di Lama Mocogno e Montecreto non passò solo per il voto contrario dei cittadini di quest’ultima località. Nel vicino versante toscano invece dal 2017 Abetone è stato unito a Cutigliano (pur col voto contrario degli abetonesi), e il tema quindi è ancora d’attualità. Memore delle esperienze sulle fusioni dei Comuni dell’Appennino, Maurizio Cadegiani (ex sindaco di Montecreto di cui è attualmente Consigliere) è divenuto membro del Comitato Nazionale del ‘No alle Fusioni’ entrando nel direttivo della stessa organizzazione. "E’ proprio in questa veste- dice Cadegiani- che annuncio di concerto con la presidente Paola Ponzo, che di recente si sono riuniti i rappresentanti dei Comitati ‘No Fusione’ di tutta Italia, del nord, del centro e del sud, sia quelli che sono riusciti a scongiurare le fusioni, che quelli in cui le fusioni sono state realizzate, i sindaci contrari alle fusioni e liberi cittadini che hanno deciso di fondare questo il Comitato nazionale per la tutela dei comuni italiani". Il presidente Paola Ponzo spiega nel merito: "Perché abbiamo deciso di fondare un comitato nazionale di tutela dei comuni italiani? I piccoli e medi Comuni che rappresentano l’80 per cento dei Comuni italiani da circa 15 anni sono investiti da politiche dirigistiche e centraliste, che ne mettono in discussione la stessa sopravvivenza. Negli ultimi anni per giustificare le fusioni dei comuni spesso abbiamo sentito dire che i circa 8.000 comuni italiani sono troppi, ma è un’argomentazione falsa e faziosa! Se si fa un paragone con gli altri paesi europei simili al nostro per grandezza e numero di abitanti si scopre che l’Italia è quella che ha meno comuni: 7.901. La Germania ne ha 11.334, la Francia 36.680, l’Inghilterra 9.434, la Spagna 8.116. Il Comune è l’istituzione democratica nella quale più si riconoscono i cittadini. Indebolirli, oltre che rischioso per la qualità della vita, non sarebbe coerente proprio perché il Cittadino avrebbe la sensazione di un allontanamento dello Stato. Inoltre i dati ufficiali del Ministero dell’Interno e della Corte dei Conti, certificano che le fusioni non sono convenienti neanche dal punto di vista economico. Nella stragrande maggioranza delle fusioni andate in porto negli ultimi anni si sono registrati aumenti considerevoli delle tasse comunali e un peggioramento dei servizi pubblici, spesso anche con l’accorpamento degli uffici comunali in un solo comune, in barba alle tanto decantate municipalità distaccate, oppure con l’apertura degli uffici comunali solo in alcuni giorni della settimana".

Giuliano Pasquesi