
"Caduto dal letto d’ospedale, così non va"
"Sono arrivata stamattina (giovedì, ndr) alle sette e un quarto per fare visita a mio marito, ricoverato al reparto Cure Palliative – Hospice del Policlinico. Soltanto in quel momento mi hanno avvisato che, durante la notte, era caduto dal letto: nessuno, prima, mi aveva contattato per comunicarmi l’accaduto. Un episodio che ci ha allarmato e non poco: se un paziente rimane qualche ora in un reparto d’ospedale, senza un familiare o una badante che lo controlli, dovrebbe avere almeno la certezza di essere al sicuro e monitorato. Così non va".
A riavvolgere il nastro è la moglie di un paziente di 63 anni, ricoverato al Policlinico, per segnalare una situazione di presunta mala sanità. "Dalle lastre, fortunatamente, non è emersa alcuna frattura. Ma a seguito della caduta, mio marito, che già deve combattere contro una grave e pesante malattia, continua a lamentare dolore. Il personale medico ci ha comunicato che era scivolato: abbassare le sponde del letto – continuano i familiari – significa, in questo caso, eliminare una tutela importante. La conseguenza è stata per l’appunto una caduta, che doveva essere evitata in qualsiasi modo. Parliamo infatti di un paziente in gravi condizioni, già dolorante. Episodi del genere possono portare a vivere anche un terribile stato di choc. Tutto questo è inammissibile. Un paziente va sempre tutelato, per evitare situazioni spiacevoli: in più, lo ribadiamo, nessuno ci ha telefonato per avvisarci".
Una segnalazione a cui l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena non ha però tardato a replicare, precisando anzitutto che, dagli accertamenti effettuati, non emerge nessun danno relativo alla caduta. "Il paziente – affetto da malattia oncologica metastatica e seguito dall’assistenza domiciliare – è ricoverato da alcuni giorni nel reparto di Cure Palliative – Hospice del Policlinico e sin dall’ingresso presentava una compromissione clinica severa legata alle complicanze dell’evoluzione della sua patologia, che portava anche a uno stato di agitazione trattato al bisogno con terapia farmacologica. Alle 2.30 di giovedì 8 febbraio il paziente è scivolato dalla parte destra del letto. Il personale è intervenuto subito lo ha prontamente rimesso a letto e ha verificato che lo stato generale del paziente era analogo a quello dei giorni precedenti – continuano –. Il personale, appurato che non erano presenti traumi evidenti, ha somministrato un sedativo per facilitare il riposo notturno. Questa mattina (giovedì, ndr) siccome il paziente lamentava la comparsa di dolore costale, è stata effettuata una radiografia che è risultata negativa per lesioni post-traumatiche. Visto che la caduta non ha avuto conseguenze il personale ha avvisato i famigliari solo alla mattina. Come prevedono le procedure Aziendali e Regionali, i Sanitari hanno riportato l’evento in cartella clinica".
"Per quanto riguarda la dinamica – concludono dall’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena – è necessario precisare che il paziente rifiutava l’uso delle sbarre che, essendo una forma di contenzione, non possono essere alzate completamente senza consenso. Per questo le sbarre erano state alzate per tre quarti, lasciando libera solo la porzione di letto più vicina alla pediera, da questo piccolo varco il paziente è scivolato. I Sanitari sono dispiaciuti per ciò che è successo ma l’Azienda conferma che tutte le procedure sono state rispettate correttamente".