STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Campaner "Allenate le vostre emozioni"

Stasera al Comunale la presentazione del corso del Vecchi-Tonelli per sconfiggere la paura del palco. Ospiti Recalcati e Carboni

La pianista e ’performing coach’ Gloria Campaner, stasera al Comunale

La pianista e ’performing coach’ Gloria Campaner, stasera al Comunale

Capita anche ai più grandi interpreti: sul palco, sotto i riflettori, davanti al pubblico, arriva quel momento improvviso, come un blackout istantaneo, il blocco, l’ansia... Gli americani la chiamano Mpa, ovvero Music performance anxiety, la paura di affrontare una prova, il timore di non essere all’altezza, "e anche questo fa parte dell’esperienza dell’artista", spiega Gloria Campaner, pianista di fama internazionale e da qualche anno ‘performing coach’, ovvero un’allenatrice delle emozioni, capace di insegnare ai musicisti (e non solo a loro) come rapportarsi con le insicurezze e le tensioni.

È lei ad avere ideato e a dirigere ’La palestra delle emozioni’, il percorso proposto dal Conservatorio Vecchi Tonelli che – lungo tutto l’anno – offrirà incontri, laboratori, seminari gratuiti, aperti non solo agli allievi ma a tutti i giovani che debbano rapportarsi con prove importanti. È un’evoluzione, decisamente più articolata, del laboratorio C# - See Sharp che Gloria Campaner aveva già tenuto due anni fa al Conservatorio: per l’evento di presentazione, stasera alle 20.30 al teatro Comunale, saranno alla ribalta ospiti d’eccezione, fra cui lo psicanalista Massimo Recalcati e il cantautore Luca Carboni.

Perché è importante ‘allenare’ le emozioni? "Viviamo nella società della performance: a tutti noi è richiesto di essere efficienti, iperconnessi, veloci. Tuttavia a volte può essere difficile, non solo per chi fa musica: penso a chi deve sostenere un esame, a chi deve tenere una lezione o un discorso, a chi deve parlare in pubblico. L’emozione è la stessa di chi sale su un palco per eseguire una sonata di Beethoven".

Anche lei ha provato queste emozioni? "Certo, ma è normale e riguarda tutti. Anzi, a volte, più si va avanti nella carriera, più queste ansie possono ripresentarsi, proprio perché il pubblico si aspetta sempre di più dall’interprete che ha timore di deludere e avverte anche una responsabilità nei confronti delle partiture e dei compositori che deve suonare".

E come si affrontano queste ansie? "In vari modi. Per esempio, creando una piccola ‘interruzione’, un momento di pausa, come un tie break negli eventi sportivi. Non a caso, a volte si vede il pianista che con un fazzoletto pulisce la tastiera oppure sistema lo sgabello: è un momento di decompressione. Come quando il tennista palleggia a lungo prima di effettuare il servizio".

Come ha pensato il corso? "Voglio offrire ai giovani la possibilità di confrontarsi con professionisti di vari settori, in un approccio multidisciplinare: attori e musicisti, certo, ma anche neuroscienziati, terapeuti del campo comportamentale, posturologi, insegnanti di yoga e di respirazione. Tutte figure che sento molto risonanti con me. Già nel primo incontro di giovedì 27 ci saranno il soprano Laura Catrani, il mental coach Stefano Massari, e Paola Salvezza, docente di direzione di coro al Vecchi Tonelli. Alcuni incontri avranno un numero limitato di partecipanti, per consentire una relazione più stretta fra i ragazzi e i relatori, altri invece saranno più allargati".

Qual è il ‘segreto’ per superare le paure? "La parola chiave è ‘consapevolezza’, cheè consapevolezza del corpo, del respiro, del gesto artistico, anche dell’errore. ‘Non perdo mai. O vinco, o imparo’, diceva Nelson Mandela".

Oggi lei si dedica soprattutto a questa attività di performing coach. Ne è gratificata? "Moltissimo, sono grata e felice di avere avuto il coraggio di intraprendere questa strada. Ma non ho lasciato l’attività musicale: sto per iniziare una tournée sul tango con il clarinettista Alessandro Carbonare. Proprio perché adoro il pianoforte, l’ho messo un po’ in disparte per non mancargli di rispetto: richiede tante ore di studio e oggi faccio esclusivamente quello che sento di poter fare nei miei tempi".