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Cinzia, giramondo in bici: trionfa con un blog

Avvocato, si è avvicinata al ciclismo per passione partecipando a molte randonnée, tra cui la famosa Parigi-Brest per ben 1200 km

’CinziainBici’, il blog della sassolese Cinzia Vecchi si è aggiudicato il primo posto nella categoria Ciclismo del contest Blog dell’Anno 2020, definito il riconoscimento più importante per i blog sportivi italiani.

Di professione avvocato, Cinzia Vecchi ha una grande passione per la bicicletta, sport che ha iniziato a praticare a 35 anni. Da cinque anni, nel suo seguitissimo blog, racconta storie ed esperienze legate al mondo della bici.

Cinzia, quando ha iniziato a dedicarsi al ciclismo?

"Ho iniziato intorno al 2000 quando ho deciso di acquistare una bici da corsa. Ho iniziato con piccoli giri nei pressi di casa (mai oltre i 6070 km). Poi, dal 2003 al 2010 ho frequentato il mondo delle competizioni amatoriali partecipando a diverse granfondo fino ad avvicinarmi ai percorsi di lunghe distanze autogestite sulle strade dell’Appennino, che mi hanno portato alla scoperta e conoscenza di un territorio meraviglioso".

Dal 2015 pratica le escursioni in Randonnée, una specialità ciclistica poco conosciuta. Di cosa si tratta?

"Le randonnée non sono gare, non vengono stilate classifiche. Sono brevetti, da 200 km e oltre, prove sulle lunghe distanze da coprire entro un determinato numero di ore che varia a seconda del chilometraggio, in autonomia e senza assistenza al seguito. La più famosa, che si svolge ogni quattro anni, è la Parigi – Brest – Parigi di 1.200 km a cui ho partecipato nel 2019. Mi sono avvicinata a questo mondo poiché ho sempre prediletto un modo di praticare il ciclismo al di fuori dell’agonismo. Il motto dei randonneur è ’Né forte né piano ma sempre lontano’, quindi la giusta velocità per arrivare lontano, per vedere i luoghi che si attraversano, per incontrare e conoscere altri randonneur".

Com’è nata l’idea del blog? Quali sono i temi di cui scrive?

"L’idea del blog è nata nel 2016, all’indomani della mia partecipazione al ’Randogiro dell’Emilia’, randonnée di 600 km. Attraverso il blog ho voluto provare a dar voce alle emozioni che mi suscitano il pedalare e il camminare (sono appassionata anche di escursioni in montagna), a raccontare gli incontri, le strade e i luoghi. All’inizio era una sorta di diario poi, visto che questo modo, un po’ particolare, di raccontare la bici piaceva ho continuato e continuo tutt’ora".

Qual è stato il percorso che le ha lasciato il miglior ricordo?

"Sicuramente la Parigi - Brest - Parigi. Migliaia di ciclisti provenienti da tutto il mondo, i tipi più disparati di biciclette, un’atmosfera di festa, tutti sorridenti e non aveva importanza se non ci capivamo: eravamo tutti lì per coronare un sogno!

Due cose mi son rimaste nel cuore: l’accoglienza della gente di Bretagna e la bellezza della nazionale italiana randonneur: con le nostre inconfondibili maglie tricolori venivamo festeggiati al passaggio in ogni paese".

Da sassolese, può consigliare un bel percorso per gli amanti della bici?

"Mi sento di consigliare il classico Sassuolo – Prignano – Serramazzoni: sono le strade sulle quali ho iniziato vent’anni fa a pedalare, poco trafficate e panoramiche: un bel balcone sull’appennino".

Laura Corallo