Investimenti sul territorio per oltre 100 milioni di euro, oltre il doppio dell’anno precedente, e un avanzo disponibile di quasi 15 milioni di euro, cinque milioni in più del 2021, che potranno essere utilizzati anche per finanziare le spese di investimento. Sono alcuni degli elementi principali del bilancio consuntivo del 2022 del Comune di Modena, che si è chiuso con un volume complessivo delle entrate e delle spese in crescita rispetto al rendiconto 2021, ovvero con una spesa corrente di 235,6 milioni di euro (circa 18 milioni in più dell’anno precedente) e investimenti per 102,6 milioni (50,4 nel 2021); a fine anno l’indebitamento sfiorava i 14 milioni (700mila euro in meno) e il fondo cassa 152 milioni (24 milioni in più). La delibera è stata presentata in aula dal vicesindaco e assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza che ha affermato: "il documento restituisce l’immagine di una città in movimento". Nel dettaglio, per quanto riguarda le entrate di natura tributaria, l’incremento nei confronti del 2021 è di 1,9 milioni di euro. "Equità e sostenibilità caratterizzano la politica delle entrate – sottolinea l’assessore – con la pressione tariffaria che si mantiene inferiore rispetto agli anni pre-pandemia; è in aumento la pressione tributaria non solo per l’effetto della revisione delle aliquote dell’addizionale Irpef approvata nel 2020 ma anche per via della crescita della base imponibile, ad attestazione della dinamicità dell’economia". In particolare, il gettito accertato dell’addizionale comunale Irpef è risultato di 21,5 milioni, con un aumento di circa un milione dovuto ad annualità pregresse; per l’Imu è prevista una crescita a 9,1 milioni grazie al recupero di somme arretrate; in aumento pure il Fondo di solidarietà comunale (26,6 milioni). Il gettito della Tari si è attestato a 38,6 milioni, con una flessione di 900mila euro a fronte della quale, sulla base dei rischi di esigibilità, è stato previsto nell’utilizzo dell’avanzo corrente un fondo crediti di dubbia esigibilità di 5,7 milioni. "Le tariffe Tari – ha affermato Cavazza – sono invariate dal 2017 a esclusione delle tariffe del mercato Albinelli, nel frattempo ridotte. E, così come nel 2021, sono state nuovamente riconosciute agevolazioni sia alle utenze domestiche sia a quelle non domestiche per favorire la ripresa post-Covid". Anche le altre tariffe sono rimaste invariate e il grado di copertura nei servizi a domanda individuale è salito al 39,1 %, tre punti percentuali in più del 2021 e quasi dieci sul 2020. Un incremento di oltre 17 milioni rispetto al 2021 ha riguardato invece le entrate extratributarie, arrivate a quota a 74,7 milioni. L’aumento è legato in parte ai proventi delle sanzioni per irregolarità registrate sulle strade dopo il Covid. Inoltre, sono cresciuti anche i proventi dalla gestione dei servizi sospesi tra il 2020 e il 2021 in relazione all’emergenza sanitaria. Il consuntivo fa il punto pure sulle risorse stanziate per contrastare l’emergenza energia: complessivamente il Comune ha erogato sul territorio quasi 8,3 milioni di euro, ricorrendo a ristori statali per 3,6 milioni, al Fondo rischi conguagli utenze per 3,5 milioni e all’avanzo vincolato del Fondo funzioni fondamentali per 1,5 milioni.
CronacaConti del Comune, ok dal consiglio: investimenti oltre i 100 milioni