REDAZIONE MODENA

Coro di voci per ricordare il Vajont

Un Vajont, tanti Vajonts. Domani ricorrerà il 60° anniversario del disastro della diga che costò la vita a duemila persone e che resta una ferita aperta nella storia del nostro Paese. Trent’anni fa Marco Paolini ne fece un racconto di impegno e denuncia sociale, e domani diventerà un’azione corale di teatro civile. Almeno 130 teatri italiani si uniranno per "VajontS 23": la storia del Vajont, riscritta da Paolini in collaborazione con Marco Martinelli, drammaturgo e regista del Teatro delle Albe, diventa un coro di racconti per richiamare l’attenzione su quello che potrebbe ancora accadere. Attori, compagnie, musicisti, lettori si riuniranno in luoghi diversi, realizzando un proprio allestimento di "VajontS 23".

A Pavullo (a cura del teatro Mac Mazzieri e del Teatro dei Venti) domani gli studenti realizzeranno un’azione scenica, "Aqua Saliens", con la regia di Stefano Tè: partendo dalla ricerca di testi, notizie e articoli scientifici, i ragazzi hanno costruito un percorso nel parco del Palazzo Ducale di Pavullo a cui il pubblico (dotato di cuffie) potrà assistere alle 15 e alle 17, con venti spettatori per replica. Al teatro Troisi di Nonantola, con la regia di Marco Cantori, si terrà alle 21 una lettura partecipata, un monologo a più voci che vedrà protagonisti 21 spettatori dei teatro, allievi di corsi di teatro e componenti del gruppo di lettura della biblioteca: alle 22.39, l’orario della tragedia del 1963, un simbolico stop. Un’azione scenica di "VajontS 23" domani sera alle 20.30 anche a Maranello, presso la Madonna del Corso in via Claudia 277, a cura dell’associazione Yawp.

s.m.