
I dipendenti della Cpl Concordia
Concordia (Modena), 14 maggio 2015 - «Dopo il sisma di maggio 2012, quello di maggio 2015 è un secondo terremoto che colpisce il nostro territorio».
Parla con il cuore in mano il sindaco di Concordia Luca Prandini, circondato da tutti i primi cittadini dei comuni della Bassa, da San Possidonio a San Felice, da San Prospero a Camposanto, Finale, Mirandola e Cavezzo. Nell’area Nord vivono 700 dei 1.800 lavoratori Cpl che rischiano di diventare disoccupati se la cooperativa non viene riammessa nella white list da cui è stata esclusa con un’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Modena. Importanti clienti quali Hera e la Regione hanno già rescisso o annunciato la rescissione dei contratti con Cpl, e 120 lavoratori sono in cassa integrazione.
Da Concordia i sindaci dell’area nord lanciano un appello disperato, assieme ai dipendenti di Cpl, nel giorno in cui a Roma il Prefetto Michele Di Bari incontrerà in mattinata il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone per valutare l’applicazione di misure straordinarie per consentire ad alcuni appalti ‘puliti’ di andare avanti. Si valuterà se è possibile commissariare singoli cantieri, in base a un decreto legge nato l’anno scorso per non bloccare grandi opere sotto inchiesta come Expo a Milano e il Mose a Venezia.
«I 116 anni della cooperativa che ha fatto la storia del nostro territorio non possono essere cancellati – dice Prandini – la magistratura sta compiendo il suo lavoro ma ora siamo in una fase successiva in cui bisogna scindere le responsabilità personali dal valore di Cpl». Servono misure straordinarie e bisogna fare in fretta per bloccare l’emorragia di posti di lavoro già in atto. «È questione di giorni e ore» prima che si verifichi un terremoto «dalle conseguenze drammatiche, contro cui noi Comuni non avremo soluzioni come per la riparazione delle case».
I sindaci sono certi che Cpl, dopo il rinnovo di tutta la dirigenza, verrà riammessa nella white list. «Il problema è che non sarà un passaggio immediato – spiegano i sindaci Rudy Accorsi e Alberto Silvestri – chiediamo a Cantone e al Prefetto di scegliere velocemente strumenti per preservare un territorio che non merita punizioni di questo tipo».