REDAZIONE MODENA

Dalle insegne luminose alle barriere protettive: così Upm si è reinventata

Il titolare Matteo Gualdi: "Produciamo divisorie in plexiglas, ma anche visiere trasparenti e dispenser"

La chiave per ripartire sta anche nella capacità di sapersi reinventare. Ed ecco che dalle insegne luminose si passa a produrre pannelli in plexiglass. Anche la storica azienda modenese Upm, che proprio quest’anno spegne le sue 80 candeline, ha deciso di mettersi in gioco in questo momento di estrema fragilità, anche per salvaguardare il lavoro dei propri dipendenti. "Dopo Pasqua abbiamo convertito parte della produzione – spiega il titolare Matteo Gualdi – utilizzando gli stessi materiali e macchinari per creare sistemi di sicurezza. Un terzo dei dipendenti è rientrato in azienda, gli altri lavorano da casa e le richieste sono arrivate immediatamente. Lavoriamo con grandi clienti come banche, assicurazioni, uffici e supermercati che principalmente richiedono barriere in plexiglass, policarbonato, alluminio composito e possono essere personalizzate nei materiali, nelle dimensioni e nei colori. La distribuzione è già iniziata". Gualdi spiega come l’azienda abbia dato il via anche alla produzione di visiere trasparenti e vari modelli di porta dispenser: strutture in acciaio verniciato progettati all’interno dell’azienda stessa, sia a pedale sia col touchless. "Per questi prodotti la richiesta arriva anche dai privati – spiega – ed è tutto Made in Italy, personalizzabile. Per quanto riguarda le visiere, invece, le richieste arrivano soprattutto da dentisti, supermercati, farmacie o comunque da chi è a contatto col pubblico o all’interno dell’ambiente sanitario. Inoltre – conclude – stiamo producendo adesivi calpestabili per le indicazioni ad esempio sul distanziamento".

Valentina Reggiani