
Daniele Ruggi, la ragazza di 31 anni scomparsa a ottobre da Vitriola senza lasciare traccia
Modena, 5 febbraio 2025 – "Daniela, se sei viva torna a casa. Te lo dico come un fratello. Secondo me Daniela è viva ma è scappata e non si vuole far trovare".
È uscito ieri mattina dal carcere Sossio Varra, l’amico più ‘intimo’ di Daniela Ruggi, la giovane scomparsa in circostanze misteriose lo scorso settembre da Vitriola di Montefiorino. Come noto, la procura ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di sequestro di persona: l’unico indagato è Domenico Lanza, detto lo sceriffo, in carcere per detenzione clandestina di armi. Tra le ultime persone a vedere Daniela, anche l’amico napoletano Sossio Varra, appunto, finito in carcere per altro reato a Santa Maria Capua Vetere.
L’ultima volta che Daniela è stata vista
L’uomo afferma di aver visto la 31enne l’ultima volta tra agosto e settembre e di averla sentita con un messaggio il 3 settembre, escludendo di essere stato a pranzo con la giovane quel 23 ottobre dello scorso anno in cui Daniela fu intravista alla mensa di Porta Aperta.
"Le avevo detto: andiamo a convivere insieme. Le volevo bene. Mi aveva detto di sì, poi mi ha richiamato dicendomi che aveva cambiato idea, ma non so perché. Era tutta particolare Daniela," sottolinea Varra. "Era gentile, simpatica ma girava sempre in mezzo a tanta gente, chiedeva i numeri di telefono delle persone che incontrava e io mi arrabbiavo. Ma lei diceva che prendeva i numeri di telefono di tutti anche per cercare casa."
Storie di incontri e misteri
Potrebbe aver preso un ‘numero’ pericoloso Daniela, nel suo continuo girovagare? Sossio racconta di come Daniela frequentasse spesso i giardini Ducali. "Dormiva fuori ogni tanto, a Modena. Io dormivo sulle tribune del Novi Sad ma lei non aveva voluto dormire lì con me".
Secondo l’amico, la 31enne era spesso in mezzo alla strada e a volte girovagava con un giovane marocchino. "Conosceva mezza Modena" – asserisce. "L’ho sentita l’ultima volta via messaggio il tre settembre; da quel momento non l’ho mai più vista o sentita, neppure a Porta Aperta dove ero andato con altre persone. C’eravamo visti poco prima della scomparsa alla stazione delle autocorriere; avevamo iniziato ad uscire cinque mesi prima. Mi aveva avvicinato lei, sempre in autostazione," racconta ancora. "Mi ha chiesto se potevamo incontrarci e se potevo darle il mio numero ma io non avevo il telefono, così le ho chiesto io il suo e ci siamo trovati due settimane dopo".
Rapporto complicato e desideri di vita
Sossio racconta delle giornate al parco, sulle giostre. "La chiamavo ogni due giorni. Ci stavamo frequentando per metterci insieme, poi le cose non sono andate bene. Abbiamo fatto un progetto," continua, "le ho chiesto di venire a vivere da me ma prima disse di sì, poi disse di no e non so perché.
Diceva di essere triste perché litigava con la famiglia. 'Ciao amore', le dicevo sempre quando le scrivevo poi, però, è scomparsa. Mi diceva che voleva diventare mamma, che voleva una famiglia ma ogni tanto mi diceva anche che pensava a gesti estremi perché si sentiva oppressa ma io le dicevo: Daniela, che dici, stai sbagliando: trovati una casa per i fatti tuoi, vattene da un’altra parte. Daniela sta bene secondo me: solo non vuole essere trovata".