Ha inalato il gas della bomboletta, quella che solitamente viene utilizzata nelle celle per riscaldare cibo e bevande. Poco dopo è stato colto però da un malore che è risultato fatale. E’ deceduto così – per inalazione di gas – ieri, nel carcere Sant’Anna un uomo di origine straniera. Spesso l’inalazione del gas viene utilizzata dai detenuti per sballarsi, come sostitutivo della droga e la dinamica potrebbe essere stata proprio questa ma gli accertamenti sono in corso. Non si può escludere, infatti, che si sia trattato invece di un suicidio: quello dell’uso del gas delle bombolette con le quali si cucinano i cibi in cella, infatti, è una pratica utilizzata sia per il compimento di gesti estremi sia per stordirsi.
Sono state diverse, negli ultimi tempi, le morti all’interno dei penitenziari italiani dovute a inalazione di gas: proprio a Modena, nel febbraio del 2023 a perdere la vita era stato un uomo di 40 anni a seguito delle esalazioni provenienti da un fornello da campeggio. Parliamo di Fabio Romagnoli, per il quale la famiglia aveva chiesto giustizia accertando eventuali responsabilità. A presentare denuncia era stata Jessica Tocci, sorella ‘acquisita’ del 40enne. L’autopsia non aveva chiarito completamente se si trattò di suicidio o incidente, ma per la Procura non sarebbero ravvisabili responsabilità di altre persone. Per questo motivo il pm Graziano, lo scorso marzo, al termine delle indagini, aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo per omicidio colposo. I tentativi di suicidio nel corso dell’anno che si è appena concluso, all’interno del carcere modenese sono stati circa 50.