
Luarienté festeggiato dai compagni dopo aver siglato la rete che ha portato il Sassuolo in vantaggio sulla Cremonese
Il primo posto matematico – regalatogli dalla sconfitta del Pisa a Bari – il Sassuolo lo aveva già festeggiato ‘dal divano’ (come la promozione, peraltro, parliamo di venti giorni fa), mentre il primo record, i neroverdi lo festeggiano quando Laurientè segna la rete stagionale numero 78 che lo porta oltre il Milan del 1982/83.
Il resto, ad una partita che vale di più per la Cremonese che per i neroverdi, arriva dopo una gara bella e combattuta, che vede la squadra di Fabio Grosso scappare per prima e la Cremonese ricucire su un 1-1 che varrà il finale di gara. Nulla, tuttavia, di prevedibile, già dall’avvio; non lo è il ‘mani’, impunito, di Barbieri in area che già al 2’ p.t. che poteva spingere avanti, se sanzionato, i neroverdi. Non lo è prevedibile, il piglio con cui il Sassuolo prova prendersi la partita.
L’episodio dell’avvio, infatti, non ferma il Sassuolo che la gara, per dirla con Grosso, la riempie, e la fa. Da capoclassifica non sazio: difendono, gestiscono e ripartono i neroverdi, vanno avanti per primi con Laurientè alla mezzora, gli uomini di Grosso, con Laurientè e sfiorano il raddoppio poco dopo – Fulignati argina il solito Laurientè – ma poi la Cremonese, fin lì sorpresa, pesca il jolly con l’incursione di Barbieri che vale un pari che la ‘Cremo’ quasi pretende. E’ qui che la gara si spacca, e non torna più indietro da sé stessa. Come da schema del pregara: se in ballo per il Sassuolo non c’è nulla, infatti, per i grigiorossi c’è una ‘griglia’ playoff, e una posizione da prendersi rispetto ai concorrenti, che vale decisamente di più. Così, nella ripresa, il canovaccio è quello che ti aspetti, con i grigiorossi che alzano il baricentro, attaccano, e il Sassuolo che ne gestisce le smanie. Senza patirle troppo, ma perdendo freschezza in ripartenze che si fanno via via meno efficaci con il passare dei minuti, penalizzate da stanchezze che le ingrigiscono, ma non scalfiscono una superiorità che la squadra di Grosso palesa anche quando i padroni di casa provano a fare, senz esito, la ‘voce grossa’.
Stroppa prova a ‘strappare’ con cambi soprattutto offensivi – De Lica, Vandeputte – mentre Grosso risponde consolidando quel che vede, ovvero una squadra che può arrivare dove deve: cambia i protagonisti ma non l’assetto, il tecnico neroverde, e ne ottiene marcia – a suo modo agevole - verso un pareggio che vale comunque. All’andata fu 4-1 per i grigiorossi: quanto è cresciuto il Sassuolo da allora lo si misura, oltre che da una classifica che parla per loro e li spedisce i A da primi, anche da quanto i neroverdi hanno messo in mostra ieri allo ‘Zini’.
Stefano Fogliani