
Venerdì sera all’auditorium Loria si parlerà di rivendicazioni e repressioni in atto nel Paese.
La lotta per la libertà delle donne in Iran: questo il tema che sarà da Zahra Toufigh, giurista dell’Associazione Libere Donne Iraniane, venerdì alle 20.45, all’Auditorium Loria. ‘Iran. Apartheid di genere’ è il titolo dell’incontro, a partecipazione gratuita e aperto a tutta la cittadinanza, dove la giurista cercherà di fare il punto su quello che è lo stato delle rivendicazioni per la libertà delle donne nel paese, su come continuano le lotte e con quali rivendicazioni e risultati.
Si parte da un tragico evento: il 13 settembre 2022 Mahsa Amini, cittadina iraniana, fu arrestata dalla polizia religiosa della capitale Teheran, dove si trovava con la sua famiglia in vacanza, con l’accusa di non aver indossato in modo corretto l’hijab, il velo prescritto dalla legge che, dal 1981, obbliga tutte le donne nel paese, siano esse straniere o residenti, a indossarlo. Dopo essere stata condotta presso una stazione di polizia, la giovane è in seguito deceduta in circostanze sospette il 16 settembre, dopo tre giorni di coma, suscitando l’indignazione dell’opinione pubblica.
La sua morte è diventata simbolo della condizione femminile e della violenza contro le donne nella Repubblica islamica dell’Iran, dando vita a una serie di estese proteste in tutto il paese e nel resto del mondo, scandite al grido dello slogan "Donna, vita, libertà", con alcune manifestanti che si sono provocatoriamente tolte il velo o si sono tagliate pubblicamente i capelli come atti di protesta. Proteste represse con violenza, tanto che, secondo l’ONU, ben 551 manifestanti sarebbero stati uccisi dalle forze di sicurezza, tra cui almeno 49 donne.