REDAZIONE MODENA

«Droga, ragazzi dipendenti già a 14 anni»

’Crocodile crack’, eroina, allucinogeni. Ma anche cocaina e cannabis. Se qualche anno fa la droga era considerata appannaggio dei ’ragazzi sballati’, oggi, anche a Sassuolo, viene usata sempre più frequentemente da adolescenti e preadolescenti. A lanciare l’allarme è l’associazione sassolese Anglad, uno dei punti di appoggio emiliani per San Patrignano e che si occupa della presa in carico dei ragazzi che fanno uso di sostanze illecite fino all’ingresso in comunità.

Ad oggi sono 200 i ragazzi seguiti in comunità dall’associazione, gran parte provenienti dal Distretto, mentre 18 sono in procinto di partire. Altri giovani, provenienti da tutta Italia, seguono invece il percorso di disintossicazione alla clinica Villa Rosa a Modena. Un rapporto, quello tra i giovani e le droghe, che è cambiato in modo radicale nel corso degli anni. «L’utilizzo delle sostanze stupefacenti è precoce ed è in forte aumento – dice Paola Iacolin, presidente Anglad che, assieme a Andrea Zoboli e a un gruppo di ragazzi e ragazze uscito da San Patrignano a programma terminato, gestisce le attività –. Ad essere più attratti da questo mondo sembrano i ragazzi, in percentuale 60% maschi e 40% femmine. Sempre più spesso vengono a chiederci aiuto genitori che scoprono che i figli dai 14 ai 16 anni, hanno iniziato a usare cannabis, cocaina, o allucinogeni».

Senza dimenticare, poi, l’eroina che sta godendo di una seconda giovinezza, anche se con modalità di assunzione diverse da una volta. «Oggi l’eroina si fuma ma la dipendenza è la stessa: si mette l’eroina in una stagnola, si scalda da sotto con un accendino e si inala tramite una cannuccia. Tanti giovani e giovani adulti hanno iniziato così. Solo che il grado di dipendenza aumenta e il passaggio a sostanze più pericolose è inevitabile. Oggi poi è più facile procurarsi droga – continua la presidente -. Anche nel nostro distretto ne vendono ovunque, a prezzi bassissimi. I ragazzi si contattano sui social mentre la compravendita avviene in rete, oppure nei parchi cittadini e nelle aree adiacenti alle stazioni dei treni e delle corriere. Spesso lo scambio avviene nei pressi delle scuole, gli spacciatori si muovono in bici, è più facile».

Presso l’Anglad di Sassuolo sono settanta i genitori, che provengono da tutta l’Emilia Romagna, che partecipano ai gruppi di auto mutuo aiuto. Tra i loro figli, quattordici sono ricoverati presso la clinica di disintossicazione a Villarosa a Modena. «Trovarsi di fronte alla scoperta che un figlio fa uso di sostanze è un’esperienza devastante – spiega la responsabile Piruseh Zand Karimi - che mette in discussione un equilibrio già fragile come è quello del rapporto con un figlio adolescente, rischiando di generare grandi sofferenze all’interno delle famiglie».

Laura Corallo