
"È venuta l’ora di cambiare. La città torni a correre"
"Sento il dovere, dopo dieci anni di impegno in consiglio comunale, di mettermi a disposizione del cambiamento. Dopo una legislatura che ha visto il centrodestra limitarsi a gestire l’ordinario, credo sia il tempo di far emergere un progetto di città con un respiro più ampio, che guardi al futuro. Vorrei che Sassuolo tornasse a correre, e che nessuno rimanesse indietro". Parte per vincere, il candidato a sindaco del centrosinistra sassolese Matteo Mesini, presentato ieri al cospetto dei rappresentanti delle forze politiche che lo sostengono. Oltre al Partito Democratico, City Lab, Azione, Italia Viva, Politica Indipendente Democratica (PID), +Europa, Italia del Futuro: campo largo, che diventerà ‘larghissimo’ con il Movimento 5 Stelle, del cui sostegno Mesini si è detto certo. "La mia candidatura arriva dopo un confronto ampio, che ha coinvolto più realtà, diverse tra di loro ma ben decise a condividere un programma e un’idea futura della città: le differenze, in questo caso, devono essere un arricchimento e non un limite", ha aggiunto, spiegando come "non faremo una campagna elettorale contro ma per. Per Sassuolo, che deve essere di nuovo una città capodistretto, collegata con la provincia e il mondo, non chiusa in se stessa come negli ultimi 5 anni nel corso dei quali il centrodestra ha fallito, facendosi imporre anche il candidato sindaco da Roma, mentre la mia candidatura nasce da un lunghissimo percorso fatto in questi mesi sul territorio". Ingegnere, 32 anni, Mesini, "giovane – dice il segretario del PD sassolese Nicoletta Bagni – ma forte di una solida esperienza amministrativa", pensa alla ‘sua’ Sassuolo come una città in grado di essere all’altezza delle sue eccellenze industriali, culturali e sportive, che possa tra l’altro ridurre diseguaglianze che si sono fatte evidenti in questi ultimi anni, complici tensioni sociali ben note. "Quattro temi su tutti: asili più accessibili per ogni famiglia, politiche abitative contro il caro affitti, sostenibilità sociale e cura del territorio". La destra, dice ancora Mesini, "si dimostra divisa e litigiosa: noi – conclude – stiamo costruendo un progetto di prospettiva, che possa tenere insieme quella che è la nostra idea di Sassuolo. Che non guardi solo ai prossimi cinque anni, ma possibilmente più avanti, ad una città che possa ridiventare una comunità nel senso più ‘classico’ del termine, grazie ad un progetto che si preda davvero cura del territorio, di chi lo abita e di chi lo vive. Perché Sassuolo è una città di 40mila abitanti, ma vale molto di più".
Stefano Fogliani