JACOPO GOZZI
Cronaca

"Ex Alcatraz, serve tempo. Ma la bonifica procede"

Modena Life replica alle critiche: "Progetto esecutivo dopo il dialogo con la città"

Il rendering

Il rendering

Modena, 11 marzo 2025 – Sessantamila metri cubi di acqua drenata, 2.250 chilogrammi di pittura utilizzata per coprire migliaia di scritte e graffiti, 500 metri lineari di recinzioni, 45.000 metri quadrati di ponteggi depositati, 250 tonnellate di rifiuti rimossi. Il tutto, in uno stabile di 42.000 metri quadrati abbandonato da trent’anni. Dopo le polemiche, Modena Life risponde con i numeri riepilogando la Fase 3 del cronoprogramma previsionale che include gli interventi di bonifica e pulizia necessari a riportare in vita il Direzionale Manfredini. Questa fase, iniziata il 29 novembre 2024, proseguirà fino al 30 giugno con una serie di azioni tra cui pulizia, sgombero, messa in sicurezza e urban mining.

"Quando siamo arrivati – racconta il responsabile del Fondo Modena Life, Michelangelo Marinelli – ci siamo trovati in un immobile cannibalizzato dal degrado. Gli accessi abusivi erano all’ordine del giorno. Il nostro primo intento è stato quello di garantire la sicurezza dello stabile, che ora è presidiato giorno e notte con tre turni di guardia; inoltre, abbiamo avviato un percorso per individuare soluzioni in linea con le aspettative del territorio". Come ha spiegato Marinelli, nei prossimi mesi si procederà con un’attività di scouting commerciale e un percorso di concertazione tra pubblico e privato con l’obiettivo di definire le destinazioni d’uso e avviare la richiesta delle necessarie autorizzazioni. "In questi mesi – prosegue il responsabile – circa 600 residenti hanno partecipato alla consultazione online che abbiamo proposto per intercettare i bisogni del quartiere e ci hanno suggerito consigli preziosi". Illustrando quanto sta avvenendo nella fase di bonifica, il responsabile del Fondo ha risposto alle polemiche sollevate in particolare da Fd’I e Maria Grazia Modena sull’"assenza di un vero progetto". "Oggi – sottolinea Marinelli – c’è chi contesta l’assenza di un progetto esecutivo, senza considerare che la fase di concertazione richiede tempo. Presentarsi ora con un piano definitivo sarebbe un atto di arroganza, che escluderebbe di netto ogni confronto con i cittadini e il territorio. Quando ci riferiamo al Direzionale Manfredini, parliamo di un colosso segnato da una profonda ferita, che va curata con attenzione e nei tempi giusti. Serve spazio per dialogare e per costruire, insieme alla città, la soluzione migliore. Pretendere un progetto esecutivo ora significa soffocare la consultazione o ignorare la complessità dell’intervento".

Come ha fatto sapere Modena Life, le destinazioni d’uso e la progettazione, sia preliminare che esecutiva, non potranno essere definite prima del completamento degli iter amministrativi e commerciali, previsto entro settembre 2025, anche in attesa della nuova edizione del bando sulla rigenerazione urbana.