L’ucronia è un genere narrativo che immagina come sarebbe andata la storia se un determinato evento fosse andato in modo diverso da com’è realmente accaduto. Il più importante autore di libri ucronici in Italia è probabilmente Enrico Brizzi, che con la trilogia “La nostra guerra”, ha immaginato un’Italia che esce vittoriosa dalla seconda guerra mondiale al fianco degli alleati e diventa potenza mondiale, con Mussolini che a Yalta partecipa alla spartizione del mondo. Due anni fa Brizzi - che è anche autore di “Jack Frusciante e’ uscito dal gruppo”; libro manifesto della GenerazioneX, con 2 milioni di copie vendute - si è cimentato col mito Ferrari, pubblicando “Enzo, il sogno di un ragazzo” per HarperCollins. Il libro è molto bello ed è interamente ambientato nella casa di Alfredo Ferrari al numero 85 di Via Paolo Ferrari, dove Brizzi immagina con tecnica ucronica la Modena della prima guerra mondiale, dove nasce il mito della velocità’. “Enzo” doveva essere il primo di una trilogia mai completata, perché il confronto con il Drake spesso diventa immane e genera ossessione.
Non è per nulla ucronico invece il successo che in questi giorni di festa sta conoscendo la Casa Museo di Enzo Ferrari, letteralmente presa d’assalto da visitatori da tutto il mondo, fin dalle 9.30 del mattino, orario di apertura, per assistere alla mostra “Supercars”. Un viaggio interattivo alla scoperta delle Supercar Ferrari e dei loro segreti. Un patrimonio coltivato in modo lungimirante fin dalla fondazione dell’azienda nel 1947 e alimentato costantemente nel tempo. Ci sono pezzi veramente belli e che emozionano, dalla 126 CK di Gilles Villeneuve, fino alla 499P che ha trionfato domenica alla 6 ore di Imola con PierGuidi, Calado e Giovinazzi.
Da Maranello fanno sapere che non sono disponibili dati sull’afflusso, ma che dal post pandemia il museo sta registrando, anno dopo anno continui record di visite e nel 2024 con oltre 850K di visitatori si è confermato, insieme a Maranello, il primo polo museale della Regione.
E’ pensare che nel 1996 la Casa di Enzo stava per essere abbattuta per far spazio a un condominio e venne salvata dalla campagna di stampa scatenata da una Tv locale.