
I. carabinieri durante un’operazione al Biscione
Carpi, 8 dicembre 2024 – Il Comune, in quanto proprietario di 15 unità immobiliari nel complesso condominiale ‘Biscione’ di via Unione Sovietica, è tenuto, come ogni condomino, alle spese per la manutenzione straordinaria degli ascensori. E’ quanto si legge nella determina che indica l’ammontare di poco più di 10mila euro, ripartiti tra quest’anno e il prossimo.
Il riferimento è al progetto di ‘Rigenerazione urbana e sociale’ con cui l’Amministrazione mira a riqualificare il ‘Biscione’ e il contesto limitrofo. Un intervento da 9 milioni di euro (5 dalla Regione, 2,5 dal Comune e 1,5 da Acer), e che, fino dalla sua presentazione nel 2020, dallo stesso Riccardo Righi in qualità di assessore all’Urbanistica, ha sollevato molte polemiche da parte delle opposizioni.
"Lungi dal vedere prospettive concrete - esordisce Giulio Bonzanini, consigliere Lega - in merito al discusso progetto di acquisizione e riqualificazione del ‘Biscione’, cominciano però ad arrivare i primi conti da saldare per il Comune. Dopo aver rilevato solo poche unità abitative, rispetto alle cinquanta circa necessarie per avere la maggioranza del complesso noto per le situazioni di insicurezza e degrado, si fatica a vedere una fattiva progressione di un progetto (qualora vada effettivamente in porto, ma le tempistiche attuali non fanno ben sperare), dal valore di circa 10 milioni di euro di risorse pubbliche.
Una modalità – prosegue – che noi abbiamo subito contestato alla luce del pericoloso precedente che si va a creare, ovvero mettere mano alle tasche dei cittadini per risolvere un problema sociale, nonché di integrazione, decoro e sicurezza procurato da privati cittadini (spesso extracomunitari con situazioni di illegalità), insieme alla colpevole negligenza di amministrazioni a guida Pd che per anni hanno minimizzato e disconosciuto le evidenti problematiche che hanno nel tempo compromesso la fruibilità di un intero quartiere".
Rimarca il consigliere di Fratelli d’Italia, Enrico Fieni: "Un progetto già fallimentare in partenza, che abbiamo bocciato perché non risolutivo dei problemi della zona con ulteriore aumento di fondi pubblici, e che stenta a vedere la luce in fondo al tunnel, sia economicamente che nell’obiettivo di riqualificare un quartiere in stallo tra il degrado e la falsa speranza di qualcosa di diverso che possa ridare un adeguato valore di mercato agli immobili adiacenti".
"Stiamo assistendo a quello che era chiaro fin dalla presentazione del ‘mega progetto’ – conclude Massimo Barbi di Forza Italia – ossia credere che fosse così facile comprare appartamenti, coinvolgere altri proprietari ad eseguire un progetto infattibile".
Maria Silvia Cabri