
Non solo era il confratello da amare e rispettare, ma anche l’amico da difendere. Quando a don Ettore Rovatti, compianto parroco di Finale morto nel 2015, chiedevi un giudizio su don Giorgio Govoni, finito nella vicenda pedofili della Bassa modenese, morto d’infarto nel 2000 e ‘assolto’ post mortem, la risposta era sempre e solo una: "Povero don Giorgio, quanta sofferenza deve subire un sacerdote puro e innocente come lui, e povere famiglie a cui hanno tolto i bambini".
Una sofferenza, quella di don Giorgio, morto d’infarto nello studio del suo avvocato Pier Francesco Rossi, il giorno prima della richiesta a 14 anni di carcere per pedofilia, condivisa non solo dalla Diocesi di Modena, e da tutti i sacerdoti, ma soprattutto da don Ettore che gli aveva dedicato il libro ‘Don Giorgio Govoni, martire della carità, vittima della giustizia umana’, dove raccontava con dovizia di particolari le fasi della vicenda, con i bambini allontanati dai genitori, e l’esito delle prime fasi processuali, fino al 2003, che in quegli anni, dal ’97 in avanti, riempirono le pagine dei giornali.
Don Ettore distribuì all’incirca un migliaio di copie del libro (edizioni Artioli), che tuttavia non approdò mai in libreria o nelle edicole, ma addirittura sparì dalla circolazione. L’editore, considerate le polemiche, lo ritirò dal commercio.
Oggi, a distanza di quasi vent’anni, il libro di don Ettore è tornato in edicola e in libreria. Dopo il podcast Veleno e dopo prime Amazon ‘I diavoli della Bassa’, con la vicenda pedofili tornata prepotentemente alla ribalta il libro, stessa copertina, stesso contenuto (edizioni Baraldini), è di nuovo a disposizione. Il merito va alla docente Antonella Diegoli, che ha sempre seguito la vicenda, e a un gruppo di fedeli di Finale.
"Siamo davvero molto contenti, il libro sta avendo lo stesso successo di vent’anni fa", dichiara. Soddisfazione è stata espressa anche dall’ex senatore Carlo Giovanardi, a cui don Ettore raccontò la storia dei coniugi Morselli-Covezzi. "Ero in canonica – ricorda Giovanardi – quando l’amico don Ettore mi presentò i coniugi Covezzi, ai quali erano appena stati tolti i quattro figli senza che nei loro confronti fosse stata aperta una indagine. Ho seguito passo dopo passo la vicenda al fianco di Don Ettore, che – prosegue – mi regalò due copie del libro. Quando scoppiò la vicenda di Rignano Flaminio, una sorta di fotocopia di quella della Bassa modenese, ne donai una all’avvocato Franco Coppi, difensore delle maestre e degli imputati, poi assolti. E’ un libro assolutamente da leggere, i miei complimenti per questa riedizione".
v. bru.