
E' intervenuta la guardia di finanza
Modena, 29 marzo 2025 – Pagamenti ’’in amicizia’: flussi di denaro per spese legate a rifornimento carburante, viaggi, dottorati, borse di studio. Soldi elargiti illecitamente agli amici pur essendo il ‘conto corrente’ dell’Università di Modena e Reggio. E’ esplosa la bufera su Unimore dopo che un’inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dalla procura ha messo in luce come un amministrativo del dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche utilizzasse i fondi dell’ateneo per poi ‘distribuirli’ ad addetti amministrativi, docenti universitari, dottorandi, assegnisti di ricerca ed altri.
Sono tutti indagati, ovviamente, per un totale di 18 persone che rispondono a vario titolo di peculato, falsità ideologica e materiale in atti e documenti anche informatici pubblici, nonché truffa aggravata ai danni di un ente pubblico. Molti sono stati già interrogati in passato e per alcuni – parliamo di vertici del dipartimento – sarebbero già state emesse richieste di archiviazione. Ieri, su delega della procura di Modena, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza hanno però dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, fino alla concorrenza dell’importo di circa 260mila euro, emesso dal Gip in relazione alle ipotesi di reato citate. Le indagini erano partite dalla denuncia presentata da Unimore a seguito di anomalie riscontrate all’interno della gestione amministrativo – contabile del Dipartimento dell’Ateneo in questione e hanno permesso di ricostruire come il responsabile amministrativo, che aveva in mano la gestione economica, pare a titolo di ‘amicizia’ avesse disposto indebiti pagamenti per circa 260mila euro nei confronti di amministrativi ma anche docenti e dottorandi.
Parliamo di 750 mandati di pagamento tra il 2013 e il 2020 riportanti causali fittizie come per esempio pagamenti fornitori, ad esempio e spesso privi di documentazione giustificativa, in tal modo inducendo in errore la tesoreria universitaria.
In sede di esecuzione del decreto di sequestro, nei confronti del principale indagato, tra i responsabili del gestionale appunto sono state sottoposte a sequestro disponibilità finanziarie e quote di due immobili a Modena e Foggia.
L’Università di Modena e Reggio Emilia ha sottolineato come l’indagine sia partita proprio dalla denuncia formalmente presentata dall’Ateneo, a seguito di riscontri interni relativi a irregolarità nella gestione amministrativo-contabile di un Dipartimento.
"Ad oggi – affermano dall’Ateneo – sono recuperate rispetto al principale indagato oltre 100 mila euro, pari a più di un terzo dell’importo complessivamente oggetto di contestazione". Inoltre Unimore, nel confermare la sua piena disponibilità a collaborare ulteriormente con le autorità competenti e la piena fiducia nell’operato della magistratura inquirente sottolinea che, in caso di giudizio, l’Ateneo si costituirà parte civile, a tutela dell’interesse pubblico e dell’integrità dell’istituzione. Secondo Bertoldi, Capogruppo della Lega in Consiglio Comunale, la prossima elezione del Rettore deve rappresentare una occasione per un rinnovamento profondo delle politiche dell’ ateneo : "Facendo ritornare il nostro ateneo attrattivo per i cervelli e le competenze che sono reperibili nelle aree che oggi mostrano il più forte sviluppo del sapere. Da tempo giravano voci sul fatto che in amministrazione ci fossero cose che non andavano - dichiara Bertoldi. L’Università di Modena ha bisogno di una discontinuità forte e di aprirsi all’esterno".