Incidente rally Reggio Emilia, il pilota è illeso ma sotto choc

Claudio Gubertini, vigile del fuoco e rallista di lungo corso, era alla guida della vettura 'impazzita'. I conoscenti: "Gareggia con Ialungo da anni, sono una coppia collaudata. Incredibile sia capitato a loro"

L’automobile distrutta e il pilota Claudio Gubertini

L’automobile distrutta e il pilota Claudio Gubertini

Modena, 29 agosto 2021 - Non si dà pace Claudio Gubertini. Vigile del fuoco al distaccamento di Pavullo, sugli incidenti è abituato a intervenire per salvare vite. Invece ieri il destino l’ha messo dall’altra parte della barricata. Era lui, 41 anni, pilota esperto, alla guida della Peugeot 208 da rally che ha travolto, dopo essere planata su un terrapieno, il suo amico Cristian Poggioli di Lama Mocogno e Davide Rabotti di Reggio, lì per applaudirlo.

Aggiornamento L'inchiesta: 9 indagati

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C’è da non crederci se si analizza la dinamica dell’incidente avvenuto tra le colline di Canossa e San Polo, nel Reggiano (foto). C’è da non crederci se si pensa che la macchina, come un proiettile, ha preso in pieno proprio i due ragazzi appostati sulla collinetta praticamente in mezzo al nulla. E nell’ambiente - gli amici e colleghi di Gubertini, nato e cresciuto a Serramazzoni - sono increduli anche perché lui era un pilota molto esperto.

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"E’ un talento cristallino, ha vinto molte competizioni tra cui l’ambìto Rally di Modena nel 2008. Ha un’esperienza ventennale, è inoltre un pilota puntiglioso, scrupoloso e attento, che non lascia nulla al caso", dicono di lui. Per gli intenditori, se Claudio ha perso il controllo della macchina, poteva succedere a chiunque: "E’ agghiacciante perché poteva capitare a chiunque di noi". L’ipotesi che sta prendendo piede è quella di un avvallamento nel percorso, la prima prova ’Matilde di Canossa’ della seconda tappa del Rally dell’Appennino reggiano, che avrebbe fatto perdere il controllo della vettura. Nella categoria R2B, Gubertini stava guidando un Peugeot 1600: "Ma aveva guidato anche vetture più potenti – dicono i colleghi piloti – Inoltre con Alberto Ialungo, il suo navigatore da almeno tre anni, sono una coppia collaudata. Entrambi sono esperti e da tempo gareggiano insieme". Gubertini ha iniziato a correre da ragazzo, come tanti altri suoi coetanei di Serramazzoni, perché in montagna il rally è una passione che ha trasformato in piloti più generazioni. Le strade e i tornanti dell’appennino modenese hanno spesso ospitato prove speciali come quella che ieri ha tradito Gubertini e Ialungo, in forza alla scuderia ’Millennium Sport Promotion’ con sede nel Triveneto. Gubertini e il navigatore sono usciti illesi dalla Peugeot ridotta a un cumulo di lamiere: le protezioni hanno funzionato. Ma lo choc e il dolore per la morte dell’amico che lo stava incoraggiando dalla collina sovrastante la strada va oltre qualsiasi trauma. "Claudio è distrutto, Cristian era andato lì a guardare la gara, faceva il tifo, era appassionato di motori. E’ una circostanza impensabile, una cosa inimmaginabile". Per la coppia Gubertini-Ialungo era la terza partecipazione al campionato International Rally Cup, competizione privata approvata da Aci Sport.: "Era preparato e in forma, nessuno avrebbe mai pensato a un simile epilogo", concludono dall’ambiente nel rally, esprimendo vicinanza alle famiglie delle vittime ma anche all’equipaggio della Peugeot distrutto dal dolore. Tante le manifestazioni di vicinanza arrivate ieri a Gubertini da parte di amici e conoscenti, compresi i colleghi dei pompieri, nel tentativo di confortarlo.