Incrociavano cani con i lupi, condannati due allevatori

Serramazzoni, gli imputati erano accusati di frode. Per loro pena sospesa

Secondo le accuse, all’interno del famoso allevamento dell’Appennino avrebbe incrociato cani con lupi per poi venderli a decine di acquirenti. Ieri il giudice ha condannato il titolare dell’allevamento e la moglie dell’uomo rispettivamente ad un anno e otto mesi e a nove mesi, pena sospesa. I due imputati rispondevano dei reati di falso ideologico e frode nell’esercizio del commercio e la pubblica accusa aveva chiesto la condanna a un anno, mentre la difesa l’assoluzione perchè il fatto non sussiste. Era gennaio del 2017 quando i carabinieri forestali sequestrarono 229 esemplari ‘ibridi’, ovvero incroci tra cane e lupo selvatico in tutta Italia stroncando quello che ritenevano essere un traffico illegale di cani selvatici. In base alle accuse, infatti, il titolare dell’allevamento, situato a Serramazzoni, avrebbe incrociato cani con lupi prelevati illegalmente nella zona dei Carpazi. ‘Leggeremo le motivazioni e faremo appello’ – commenta il legale dell’uomo, l’avvocato Pasqualino Miraglia.