ALBERTO GRECO
Cronaca

L’incubo di Boccassuolo, la frana avanza 40 metri in una notte: “Pericolosa accelerata”

Grande paura nella frazione di Palagano. Il sindaco e presidente della Provincia Fabio Braglia: “Le colate sono due, una è arrivata al torrente Dragone e l’altra si muove compatta sul versante”

L’incubo di Boccassuolo, la frana avanza 40 metri in una notte: “Pericolosa accelerata”

Boccassuolo (Modena), 28 aprile 2025 – Non si arresta nel suo cammino la frana staccatasi dal Monte Cantiere che dal primo aprile sta minacciando parte dell’abitato di Boccassuolo nel Comune di Palagano. E ora, dopo il riconoscimento di stato di crisi regionale, si attende che il Governo approvi la stato di calamità nazionale per cominciare a ristorare la popolazione.

“Anche questa notte (riferendosi a ieri ndr) – dice il sindaco di Palagano e presidente della Provincia Fabio Braglia – la frana ha mosso più di 40 metri”. L’aumento della massa di terra e detriti trascinati da questa ingente colata (3 milioni di metri cubi) sta evidentemente accelerando: appena l’altro ieri era avanzata di 27 metri. Fa davvero paura questo movimento franoso – secondo gli esperti dell’università di Modena e Reggio Emilia – “del tutto simile a quello che ha interessato la stessa area nel 1707”.

“Ad oggi la frana che sta procedendo divisa in due colate, una che ha seguito un fosso, – fa il punto della situazione Braglia – è arrivata al torrente Dragone, superando i tre chilometri in lunghezza ed i 500 metri in larghezza; la parte centrale, più consistente, invece, che si muove compatta traslando tutto il versante, con un fronte di altezza di più di 8 metri è ancora a poco più di 2 chilometri dal torrente e imperversa sulle case”.

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La frana si è staccata dal Monte Cantiere il primo aprile

Davvero pesante per questo piccolo Comune il conto che sta pagando la popolazione: sono stati evacuati 3 nuclei familiari di residenti per un totale di 8 persone, e sono state emanate ordinanze di divieto di utilizzo dell’abitazione a più di 10 abitazioni di non residenti. A questo si aggiunge che nella sua discesa a valle la frana ha portato via 4 strade comunali, 3 ponti, una rete acquedottistica che alimentava 35 abitazioni, che da tre settimane sono senza acqua senz’acqua, e diversi pali dell’Enel della media e bassa tensione. A rischio anche l’alta tensione di Terna, che continua a tenere monitorati – in particolare – tre pali.

Fortunatamente fin da subito si è mobilitata una grande macchina organizzativa, che continua a lavorare imperterrita ed è composta da Comune ed i suoi dipendenti, Agenzia regionale per la difesa del suolo e la protezione civile, Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche di Unimore, ditta Stradedil, ditta Cava Cinghi Strade, ditta Bocchi Maurizio, Prefettura, Carabinieri e Nucleo Forestale, Polizia stradale, Polizia provinciale e Polizia locale, Vigili del fuoco, 118, Enel, Terna, Telecom, Hera, Consulta del volontariato di Protezione Civile, alpini e tutta la comunità di Boccassuolo.

“Persone – sottolinea Braglia – cui va il nostro ringraziamento che lavorano da tre settimane senza mai fermarsi”. Anche la Regione ha fatto sentire la propria vicinanza, stanziando da subito 200mila euro e inviando una trentina di tecnici sul posto. E da alcuni giorni il presidente Michele de Pascale ha firmato lo stato di crisi regionale, che permette di attivare tutte le strutture competenti per la gestione e il superamento dell’emergenza.

“La nostra richiesta – insiste ora Braglia – riguarda il riconoscimento dello stato di calamità nazionale, perché necessitiamo di altri fondi per gestire l’emergenza e soprattutto la ricostruzione dopo”. Da parte sua per non scoraggiare ulteriormente la popolazione “ferita”, sottoposta allo stress di giornate che trascorrono con l’occhio sempre rivolto al movimento della frana, il Comune ha già disposto come misura straordinaria la sospensione dell’invio dei bollettini di pagamento di Imu e Tari.

“Tutto ciò che riguarderà abolizione di tasse, indennizzi ed eventuali risarcimenti e contributi – spiega Braglia – passeranno obbligatoriamente da atti una volta che ci sarà una dichiarazione di stato di calamità con stanziate delle risorse apposite”.