Insegnante sospesa per adescamento e prof aggredito al Corni di Modena, i sindacati: “Serve cambio culturale nelle scuole”

L’allarme: “Bisogna restituire dignità agli istituti professionali, snaturati dalla riforma del 2017”

La polizia all'Ipsia Corni

La polizia all'Ipsia Corni

Modena, 25 gennaio 2023 – Sulla bufera che ha investito in questi giorni l’Ipsia Corni di Modena – con un professore aggredito da un gruppetto di studenti e una insegnante indagata per adescamento di minori – i sindacalisti modenesi pongono l’attenzione sul cambio culturale che il settore scuola e attende da anni: “Sarebbe ipocrita dire che all’Ipsia Corni va tutto bene  - spiega Claudio Riso della Cgil – ma credo che non si debba criminalizzare un certo tipo di scuola, il compito che ci spetta è quello di ridare degnità ai professionali, snaturati dalla riforma del 2017 con insegnanti che sono diventati di fatto tutor”.

Questa scuola sconta il fatto di accogliere tanti ragazzi che, alle spalle, hanno famiglie assenti; un alto tasso di immigrazione e anche di alunni con bisogni educativi speciali: “L’utenza è di certo più difficile, e invece di andare incontro a questi ragazzi si continua ad alimentare il precariato, togliendo loro punti di riferimento”, fa un esempio Riso.

Antonietta Cozzo (Cisl) pone l’attenzione anche sulla numerosità delle classi: “Ce ne sono da 30 alunni - spiega – come si fa a prendersi cura di questi studenti?”, si domanda chiedendo un “cambio culturale a monte”.

“Dobbiamo ricucire il rapporto scuola-famiglia e renderlo costruttivo – aggiunge – Gli insegnanti in generale si sono disaffezionati alla professione e soprattutto dove c’è un’utenza difficile per i docenti è sempre più arduo lavorare con serenità. I casi come quelli registrati al Corni sono in aumento in tutta Italia e mettono a dura prova la credibilità del mondo scuola”, conclude Cozzo.