Laila El Harim funerali: folla e lacrime per l'addio all'operaia

Presenti amiche, colleghe e autorità. Intanto, il compagno ha consegnato agli investigatori il telefono della 40enne con le foto del macchinario

Il funerale di Laila El Harim (foto Fiocchi)

Il funerale di Laila El Harim (foto Fiocchi)

Bastiglia (Modena), 10 agosto 2021 - Amici, colleghi, autorità e anche il console generale del Marocco arrivato da Bologna: una folla commossa si è stretta attorno alla famiglia di Laila El Harim, l'operaia tragicamente scomparsa lo scorso 3 agosto. I funerali (video), con rito islamico, si è celebrato a Massa Finalese, ma anche il suo paese, Bastiglia, si è fermato nel lutto cittadino per ricordarla.

Ad accompagnarla nell’ultimo saluto nella porzione di cimitero di questa località della “Bassa”, riservata ai musulmani, raro esempio di accoglienza ed integrazione, si sono ritrovati non solo il compagno Manuele Altiero, la piccola figlia di 5 anni  e parenti - presenti i genitori e la sorella -, ma anche tanti colleghi di lavoro, rappresentanze delle comunità islamiche di Finale, Mirandola, San Felice, Finale e di altri comuni frequentati dalla ragazza e dal compagno. Ma, soprattutto, per sottolineare la vicinanza e la solidarietà ai congiunti, c’erano tutti i sindaci dell’Area Nord, da Monja Zaniboni alla sindaca di Cavezzo, che oggi presiede l’Unione dei Comuni Lisa Luppi, oltre a Francesca Silvestri, prima cittadina di Bastiglia, Monica Malaguti, assessora a Finale Emilia, e c’era la consigliera regionale Palma Costi. In questa giornata i comuni di Bastiglia e Camposanto hanno issato le bandiere a mezz’asta e hanno osservato il lutto cittadino. Da Bologna è arrivato anche il console generale del Marocco, Said Jazouani.

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Intanto, non si fermano le indagini, volte a far luce su quanto accaduto all’interno dell’azienda Bombonette di Camposanto dove la donna ha perso la vita, trascinata e schiacciata da un macchinario mentre lavorava. Le prime risultanze dell'indagine paiono puntare il dito contro la scarsa formazione, ipotesi che è stata di fatta smentita dall'azienda nell'incontro di qualche giorno fa con i sindacati.

Il compagno della 40enne, Manuele Altiero ha consegnato il cellulare di Laila agli uomini dell’ispettorato del lavoro, nella caserma dei carabinieri di San Felice a seguito dell’ invito a consegnare appunto il telefonino che era nella sua disponibilità.

Laila El Harim e la fustellatrice. "Non aveva ancora fatto formazione" - Fotografò la fustellatrice. "Segnalava inceppamenti da oltre un mese"

La vittima, infatti, aveva fotografato la fustellatrice per chiedere un parere proprio al compagno, esperto del settore, visto il malfunzionamento del macchinario. Pare che Laila avesse più volte segnalato la pericolosità della fustellatrice dal momento che andava in blocco. Propro su questo aspetto gli ispettori, sabato, hanno rivolto domande ad Altiero al fine di far luce sul presunto malfunzionamento denunciato dalla donna. La vittima avrebbe fatto riferimento – parlando col compagno – anche a materiali non idonei introdotti nella fustellatrice. L’operaia di origine marocchina, ma che risiedeva in Italia praticamente da vent’anni e che lascia anche una figlioletta di 5 anni è stata ricordata recentemente anche dal presidente del consiglio, Mario Draghi.

Per far luce sulla dinamica della tragedia è in corso un’ indagine ministeriale aperta su indicazione del Ministro del Lavoro, Andrea Orlando che ‘corre’ parallela all’inchiesta avviata dalla procura. Il pubblico ministero titolare del fascicolo, Maria Angela Sighicelli, ha iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, con l’aggravante di essere stato commesso in violazione delle norme antinfortunistiche, il legale rappresentante dell’azienda, Fiano Setti, che opera nel settore della cartotecnica e del packaging e in seconda battuta anche il nipote e delegato alla sicurezza dell’impresa.

La famiglia di origine della vittima, residente a San Felice sul Panaro, per essere assistita, attraverso la consulente legale Sara Donati, si è affidata a Studio3A-Valore. "Abbiamo nominato un nostro medico di parte, Pierfranesco Monaco che ha partecipato all’esame autoptico – spiega Donati – e nel caso in cui saranno svolti accertamenti tecnici sul macchinario, nomineremo un ulteriore consulente di parte. Al momento siamo ancora in attesa degli esiti dell’accertamento autoptico anche se è emerso che la vittima è deceduta sul colpo dopo essere rimasta schiacciata nel macchinario. Quello che interessa alla famiglia – continua – è che si faccia chiarezza su quanto accaduto e su eventuali responsabilità".