
L’allarme del comitato: "Un passo avanti, ma non è sufficiente"
"Dopo tanti anni di abbandono, ogni azione che punta alla riqualificazione del parco ci rende contenti. Purtroppo però, siamo già consapevoli che non sarà sufficiente per invertire davvero la rotta".
Non usa mezzi termini Liliana Ferrari del Comitato per una Modena Pulita e Sicura, che "immortala" in poche parole il degrado di cui l’area verde è vittima. "Lo ripeto: ogni progetto che ha l’obiettivo di rendere più bella e vivibile l’area, viene da noi accolto a braccia aperte – spiega – ma lo scenario è serio. Dagli spacciatori, a chi urina in ogni angolo del parco e persino vicino alle case, fino alle feste abusive che negli anni sono state realizzate qui. Sono stati registrati anche diversi furti, nelle macchine parcheggiate lì vicino o nei cortili delle case in zona. Insomma, non se ne può più". Inoltre abbiamo bisogno "di più dettagli e risposte per capire bene quali benefici questo progetto di riqualificazione porterà al parco – prosegue Ferrari –. Il biomarket, ad esempio, sarà aperto sempre o soltanto qualche giorno alla settimana? Noi residenti ancora non lo sappiamo. Sono aspetti che fanno la differenza, perché noi abbiamo bisogno di aree che rimangano fruibili per molto tempo".
Le preoccupazioni però non finiscono qui. Ferrari infatti accende i riflettori anche sul "campetto da calcio" ovvero "uno strumento che tempo fa permetteva a tanti ragazzi di radunarsi qui anche la domenica mattina, stare insieme e animare il parco – spiega –. Lo stesso campo, che era ampio e riusciva a garantire anche i giusti spazi per giocare a pallone undici contro undici, ora non c’è più e non è ancora ricomparso. Ci sono soltanto due porte in mezzo all’area verde, ma non creano di certo la stessa atmosfera e per questo motivo vengono usate pochissimo...".
D’altra parte "siamo quantomeno contenti che venga riqualificato il campo da basket".
Insomma, una riqualificazione "tra luci e ombre" secondo chi abita in zona, che porterà così l’area a compiere un passo in avanti, ma che non eliminerà di certo tutti i problemi che da molti anni caratterizzano il parco.
Per quanto riguarda il capitolo sicurezza, infatti, Ferrari segnala ben più di una problematicità. "Il nostro è un ragionamento ampio, che sussiste anche al di là dei confini del parco XXII Aprile. In città ci sono oltre quattrocento telecamere: questo è di certo un aspetto importante, ma è evidente che serve fino a un certo punto".
"Mi spiego meglio – entra nel dettaglio –. Le telecamere sono strumenti fondamentali, ma la loro utilità si concentra nel momento successivo al fatto. Sia questo un furto o un’aggressione. È vero, la loro presenza potrebbe destabilizzare alcuni malviventi, ma non sempre questo purtroppo accade. Lo vediamo davanti ai nostri occhi ogni giorno: anche nelle zone controllate dagli occhi elettronici, c’è qualcuno che compie un azione violenta o irrispettosa delle regole. Serve infatti lavorare su quello che accade prima, sulla prevenzione, per cercare così di evitare l’ennesimo furto, spaccio o aggressione".
A ogni modo "è chiaro che avere la videosorveglianza ci faccia sentire meno soli, quindi siamo contenti di poter affidarci a questo sistema. A questo però sarebbe necessario affiancare un aumento dei controlli, indispensabili".
Anche il degrado infatti rappresenta un aspetto impossibile da tralasciare "se si vorrà realmente dirigere verso un percorso di riqualificazione a trecentosessanta gradi – conclude Liliana Ferrari – soprattutto se pensiamo che stiamo andando verso l’estate e le prime giornate di caldo iniziano già a richiamare sempre più gente nei parchi, tra cui il nostro. Come sottolineavo prima, non mancano anche persone che fanno i propri bisogni nel verde pubblico e questo provoca un grandissimo disagio anche alla gente che attraversa il parco e ai residenti della zona, in quanto questo succede anche vicino alle case. Per questo motivo, il progetto di riqualificazione avrebbe dovuto tenere conto anche della necessità di realizzare alcuni bagni pubblici in quest’area. Gli unici che ci sono, sono vincolati al progetto Spazio Lòdola, che però non è aperto tutti i giorni della settimana".
"Per questo, infatti, siamo contenti che il parco inizi a muovere i primi passi verso un ’nuovo look’, ma sappiamo che la strada è ancora molto lunga e serviranno anche per questo motivo ulteriori interventi".
g. d. c.