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L’Appennino blindato scoraggia i furbetti "In pochi hanno raggiunto le seconde case"

A Sestola il sindaco è andato di persona a verificare, a Zocca scongiurato l’arrivo di fan di Vasco, qualche anomalia a Fanano Ovunque richieste per raggiungere le abitazioni di vacanza con le scuse più disparate. Ma da tutti i Comuni è arrivato il no categorico

Appennino blindato da sabato a ieri sera. Stringenti i controlli da parte delle forze dell’ordine, anche con l’elicottero, con posti di blocco nei centri dei paesi e, specialmente, lungo Nuova Estense e la Fondovalle Panaro, le principali arterie che dalla pianura conducono sui nostri monti. Alla vigilia di Pasqua c’era il timore di un’ondata di aperture di seconde case, di persone che non avrebbero rinunciato a trascorrere Pasqua e Pasquetta fuori porta. Il maxi spiegamento di forze pare abbia contenuto il fenomeno. Anche qualche sindaco ha voluto verificare di persona la situazione, come ha fatto quello di Sestola, Marco Bonucchi. "Il giorno di Pasqua – ha detto – ho fatto un giro in paese verso le 11,30 e anche oggi (ieri, ndr) verso le 9: non ho riscontrato anomalie. Posso confermare che ci sono alcune seconde case aperte ma le persone era qui già prima del decreto. Credo che i cittadini siano stati bravi". A Fanano "qualcuno continua a fare il furbo", dice invece il sindaco Stefano Muzzarelli. "Da parte di Fananesi ho avuto alcune segnalazioni di seconde case aperte. Mi hanno fatto notare che nella notte erano arrivate macchine in case vicine alle loro e che c’erano più macchine arrivate che scuri o persiane delle case aperti. Di conseguenza ho avvertito la polizia locale che ha fatto i controlli". Qualche caso anche a Montecreto dove sono state elevate sanzioni. "I proprietari delle seconde case – dice il sindaco Leandro Bonucchi – sono i benvenuti perché avremo ancora bisogno di loro, ma in questo momento devono stare a casa per non rischiare di sciupare quanto è stato fatto per arginare il contagio".

A Zocca è stato notato un movimento di persone e auto superiore ai giorni precedenti la Pasqua specialmente nella zona di Montombraro. Si temeva l’arrivo di fan, perché Vasco era solito trascorrere la Pasqua quassù da mamma Novella. Quest’anno, invece, ha rinunciato e i fan sono rimasti a casa. "Di forze dell’ordine ne sono circolate tante a Zocca – dice il sindaco Gianfranco Tanari, che abita dalle parti della casa di Vasco –. Da casa mia, questa mattina (ieri, ndr) sono passate sei macchine dei carabinieri, una diversa dall’altra. Io a suo tempo ho messo un’ordinanza con l’obbligo ai non residenti o residenti che avessero trasferito la propria dimora abituale in immobili del nostro territorio di darne comunicazione al Comune. Ci sono arrivate più di trenta segnalazioni, che significano trenta nuclei familiari e trenta case aperte, numero che potrebbe coincidere con quelle aperte i giorni di Pasqua. Però, non so se tutti erano qui da quando hanno fatto l’autodenuncia o se ci hanno giocato sopra". Anche a Pavullo, cittadini hanno segnalato l’avvenuta apertura di qualche seconda casa. Fenomeno inesistente o contenutissimo a Lama Mocogno, dove il sindaco Giovan Battista Pasini afferma che "tranne i casi a Santona l’8 marzo, a ridosso della chiusura totale, dopo non ci sono state segnalazioni di seconde case aperte. Poi, qualcuno può sempre sfuggire. Stiamo facendo anche verifiche sui consumi di metano e delle altre utenze di seconde case". Adelaide Zaccaria, sindaco di Montese, e Iacopo Barozzi, primo cittadino di Guiglia, confermano che nei loro territori sono stati fatti controlli anche su strada e non sono state riscontrate criticità, "nonostante qualche furbetto può sempre esserci". Dalla circonvallazione di Pievepelago, durante la notte della vigilia di Pasqua, sono transitati tre camper in direzione Fiumalbo - Abetone.

A Pievepelago, Riolunato e in altri Comuni, nei giorni scorsi, più persone avevano telefonato per sapere se potevano andare nella loro seconda casa, adducendo le scuse più disparate, dall’urgenza di tagliare le piante in giardino al contatore rimasto aperto. A Pievepelago non risultano arrivi se non di persone autorizzate da rientro dall’estero.

Walter Bellisi