
E pensare che negli anni ’70 l’idea era di farne un quartiere residenziale di pregio: "Al catasto queste abitazioni sono classificate in categoria A2, come alcuni residence di Sassuolo, paghiamo un’Imu salatissima", spiega Alessandra Privitera, portavoce dei residenti di Largo Collodi. Nel corso di questi 50 anni la zona invece si è sovrappopolata – complice anche la trasformazione di 20 magazzini e rimesse in appartamenti vendibili e spesso subaffittati – ma i servizi (soprattutto le fogne e i parcheggi) sono rimasti uguali. "Sono 20 anni ormai che lottiamo per avere un quartiere vivibile – riflette Privitera – il sindaco Menani sui social ha detto che dico fesserie, ma il Comune se ne disinteressa perché viene considerata un’area privata a uso pubblico e se il pubblico ci mette risorse si teme l’intervento della Corte dei conti. Questo spazio però ormai tutto è fuorché privato: due appartamenti e alcuni magazzini sono di Sgp, l’area verde viene utilizzata da tutto il vicinato (tanto che la giunta Pistoni cinque anni fa è intervenuta per riordinarla), e da un po’ di anni dieci magazzini sono stati trasformati, grazie al cambio di destinazione d’uso avvenuto sotto la giunta Caselli, in miniappartamenti venduti a persone in ristrettezze economiche". C’è dunque adesso un problema di affollamento: "Non ci sono parcheggi a sufficienza, l’illuminazione è scarsa. Non ci si può disinteressare della zona con la scusa che è privata a uso pubblico: c’è una rilevanza sociale da considerare. C’è un varco per esempio sotto il ponte dell’Esselunga che è stato chiuso per problemi di sicurezza: si potevano mettere dei tornelli anziché sbarrarlo del tutto, era un comodo accesso".
I residenti lamentano anche "una scarsa presenza delle forze dell’ordine. "Come si fa a non vedere – aggiunge Mario Cardone che si è sempre interessato dell’evoluzione del quartiere – che alcuni di quei miniappartamenti venduti all’asta sono stati affittati e poi subaffittati, casi già segnalati a chi di dovere. Ci sono tanti minori che vivono in quelle case. Gli appartamenti e i magazzini di proprietà di Sgp sono classificati come ‘merce’ e valgono dopo le svalutazioni del 2020 più di 152mila euro". Privitera fa presente anche un’altra anomalia a questo proposito: "Chi controlla l’ammontare della Tari in quelle abitazioni? Perché noi dobbiamo pagare 450 euro di tariffa rifiuti all’anno mentre ci sono ‘appartamenti’ di 40 metri quadri dove invece di due persone, come dovrebbe essere, ci vivono magari in cinque e non pagano nulla?". Alle doglianze annose negli ultimi anni se ne sono aggiunte altre due: "I lavori nella ceramica Monocibec, vicina, fatti anche di domenica e l’assenza di controlli sulla ferrovia: non ci sono parapetti di protezione, la gente usa i binari come una discarica e il treno spesso corre senza rallentare. Lo abbiamo segnalato più volte, ma c’è un continuo rimpallo di responsabilità tra Comune e Fer. Risultato? Nessuno fa nulla e ogni giorno si rischia che qualcuno finisca sotto il treno". Interpellato, il sindaco Gian Francesco Menani parla di "situazione molto delicata e complessa, chi fa polemica la conosce bene. In ogni modo non ho ancora ricevuto richieste di incontri per parlare di queste problematiche, sono disponibile a un confronto".
Gianpaolo Annese