REDAZIONE MODENA

L’ex ad Remotti sconterà 8 mesi di servizi sociali

Una vera e propria spy story, con intercettazioni di telefonate, mail e messaggi, telecamere e microfoni occultati e fotografie scattate...

Una vera e propria spy story, con intercettazioni di telefonate, mail e messaggi, telecamere e microfoni occultati e fotografie scattate di nascosto. Nell’inchiesta della Procura di Torino è coinvolto Andrea Remotti, l’allora amministratore delegato di Kerakoll, colosso sassolese della colla per uso edilizio. Era lui che, rivolgendosi a società di investigazioni, attualmente al centro di altre inchieste giudiziarie della procura di Milano, aveva fatto costruire un dossier illegale di centinaia di pagine sul suo predecessore alla guida dell’azienda, Gian Luca Sghedoni, figlio di Romano, uscito dalla Kerakoll nel 2020 per dissidi familiari. Dossier, come dichiarato da Remotti, regolarmente fatturati all’azienda sassolese per quasi 200.000 euro per attività generiche.

Lo scorso 16 maggio il processo avviato dalla procura di Torino è arrivato ad un primo risultato per le interferenze illecite nella vita privata di Gian Luca Sghedoni: per Andrea Remotti è stata emessa l’ordinanza per la messa alla prova, che prevede 8 mesi di servizi sociali. Il prossimo 26 gennaio ci sarà l’udienza per gli altri imputati rinviati a giudizio per associazione a delinquere e interferenze illecite nella privacy. Si tratta di Daniele Rovini della società milanese SKP Investigazioni e Servizi di Sicurezza, Gabriele Pegoraro di ML Multiservice e Riccardo Ravera, già appartenente all’arma dei Carabinieri e poi esponente, secondo l’accusa, della Crew Investigazioni di Torino. Entrambe le società, sono state recentemente coinvolte anche nell’inchiesta della Procura di Milano che ha al centro Equalize e l’attività di presunto spionaggio illecito e dossieraggio a questa attribuita.

Ultimo capitolo: il patron di Kerakoll Romano Sghedoni, già proprietario anche del Modena Calcio, sarebbe stato filmato e registrato di nascosto durante un colloquio all’interno dell’azienda che riguardava proprio il suo ruolo nel club canarino. Questa imputazione, oltre a riguardare Remotti, coinvolge anche Fabio ed Emilia Sghedoni, figli di Romano che secondo l’accusa avrebbero permesso l’installazione del materiale per eseguire le registrazioni abusive. Per questa vicenda gli atti sono stati trasmessi alla Procura di Modena. Ma la vittima principale del dossieraggio è l’ex amministratore delegato Gian Luca Sghedoni, che ha voluto ricostruire la vicenda.