
Il piano regionale di recupero delle liste d’attesa per inteventi chirurgici programmati, visite ed esami specialistici e screening oncologici prosegue a pieno ritmo. Anche a Modena c’è stato un rientro nei tempi di attesa - enormemente dilatati dalla pandemia - in quasi tutte le branche specialistiche. I dati relativi al mese di settembre 2022 per quanto riguarda visite ed esami specialistici ci dicono che l’indice di performance delle attese si è attestato intorno all’85% contro il 74% di settembre 2021: ciò significa che il mese scorso il 15% non ha trovato posto nei tempi previsti. Se confrontiamo i dati modenesi con quelli regionali, la performance modenese non è tra le più virtuose visto che fino al 9 ottobre in Emilia Romagna per le visite specialistiche si raggiungeva il 90% dei posti occupati nei tempi previsti. L’obiettivo è il 97%, ovvero il dato pre pandemia.
C’è da dire che i numeri cambiano di settimana in settimana. Le branche storicamente più in difficoltà per carenza di medici che operano nel pubblico sono oculistica, dermatologia, fisiatria, chirurgia vascolare, pneumologia, gastroenterologia. Gli esami per i quali è più difficile trovare un posto libero sono per esempio la mammografia e la Tac al torace. Ma le disponibilità sono estremamente variabili e risentono, soprattutto in questo periodo, dei contagi Covid tra i sanitari. La settimana scorsa, ad esempio, era quasi impossibile trovare posto per una risonanza magnetica all’addome o una colonscopia.
Il piano di recupero delle performance vede impegnata l’Ausl, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, l’ospedale di Sassuolo e il privato accreditato. "Permane la significativa carenza di medici specialisti – dice l’Ausl – non solo nelle branche oggetto di monitoraggio (dermatologia, fisiatria, oculistica, ginecologia, pronto soccorso, anestesisti, pneumologia, gastroenterologia). La ripresa delle infezioni Covid anche fra i professionisti sanitari è un’ulteriore variabile che sta condizionando l’offerta in particolare negli ultimi giorni".
I dati. Le prestazioni erogate in provincia di Modena nei primi 8 mesi 2022 contro lo stesso periodo del 2021 risultano in incremento (+6%, per un totale di oltre 7.200.000 prestazioni). Per le visite, vi è un aumento del 7%, che riguarda sia i primi accessi che i controlli (totale 517.000 visite erogate). La diagnostica mostra un trend analogo (+3%, con un totale di circa 664.000 prestazioni erogate), con l’eccezione di Tac e Rm che registrano nel 2022 rispettivamente un +10% e un +14%, a testimonianza degli sforzi messi in campo dalle aziende sanitarie modenesi e dall’ospedale di Sassuolo, in collaborazione con il privato accreditato, per ampliare l’offerta ai cittadini di diagnostica pesante, prestazioni che richiedono un grosso sforzo organizzativo e impegno di risorse. "Rilevante è anche l’incremento delle prestazioni di laboratorio erogate – spiega l’Ausl – che sono in totale quasi 5.700.000 con un aumento del 6%, pari a oltre 318.000 prestazioni, rispetto all’anno 2021.
Parallelamente, l’andamento della domanda, misurato attraverso l’analisi delle prescrizioni dematerializzate effettuate in provincia di Modena nei primi 8 mesi 2022 confrontate con i primi 8 mesi del 2021, rileva un aumento +4%: nello specifico le richieste di visite aumentano del 5%; per la diagnostica, gli aumenti maggiori riguardano Tac (+6%), Rm (+10%), prestazioni di medicina nucleare (Pet e scintigrafie) con +13%. Si segnala inoltre un aumento di prescrizioni di prestazioni di laboratorio +3%.