Era stato condannato per maltrattamenti nei confronti della ex compagna modenese, residente a Savignano. Ora è finito nuovamente alla sbarra a Bologna per i reati di maltrattamenti, lesioni e violenza privata ai danni di una coetanea, con cui aveva una relazione e ha convissuto fino a novembre 2021.
Il giovane, un 33enne di Valsamoggia, è ora sottoposto a divieto di avvicinamento alla vittima.
L’udienza si è svolta ieri a Bologna, davanti al tribunale collegiale e all’imputato viene contestata anche la recidiva. Infatti il 33enne, nel 2017 aveva patteggiato la pena a un anno e mezzo in tribunale a Modena per i maltrattamenti ai danni della sua ex compagna. Aggressioni verbali e fisiche: stesse violenze di cui si trova nuovamente a rispondere. Il 33enne, difeso dall’avvocato Donata Malmusi, a partire dal 2015 avrebbe sottoposto la vittima, secondo le accuse, a un regime di vita angoscioso e intollerabile, con continue minacce, anche di morte, insulti, prevaricazioni e percosse, facendola vivere costantemente nel terrore.
In un’occasione, ad agosto 2021, avrebbe lanciato una sedia da giardino contro casa, in un’altra avrebbe bloccato le portiere dell’auto e in un’altra ancora le avrebbe preso il cellulare per impedirle di chiedere aiuto.
Da qui l’accusa di violenza privata.
La giovane aveva subito anche percosse e aggressioni fisiche, oltre a quotidiani e pesanti insulti.
La donna, costituita parte civile al processo e assistita dall’avvocato Alessandro Armaroli, è stata sentita ieri in aula.
La prima condanna nei confronti del giovane, nel 2017, era avvenuta per fatti avvenuti a Modena tra il 2014 e il 2017. La ex fidanzata lo aveva denunciato per maltrattamenti, stalking e violazione degli obblighi di assistenza familiare.
v.r.