"Mamma adorava Modena Questo è il regalo più bello"

La commozione della figlia Micaela: "Dico grazie a tutti i cittadini per l’affetto smisurato che hanno sempre dimostrato. Affetto che lei ricambiava in pieno"

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Stefano

Marchetti

La conversazione con Micaela Magiera, figlia di Mirella Freni, è punteggiata da qualche lacrima e tanta emozione. Fra pochi giorni, il 9 febbraio, sarà un anno dalla scomparsa del grandissimo soprano, e in Micaela si affollano i ricordi e soprattutto le nostalgie. Mirella era legatissima alla figlia e ai nipoti Gaia e Mattia: la loro vita è stata un grande, splendido abbraccio.

Micaela, il teatro Comunale verrà intitolato anche a mamma Mirella, insieme a Luciano Pavarotti. Come ha accolto la notizia?

"Sono veramente grata all’amministrazione comunale e al sindaco Muzzarelli che ha voluto tributare questo onore alla mamma. Sono emozionatissima, e ringrazio anche l’assessore alla cultura con cui ho avuto diversi contatti in questi mesi, e i consiglieri che hanno appoggiato la proposta. In verità, sento di dover dire grazie a tutta la città di Modena per l’affetto sconfinato che ha sempre rivolto alla mamma, affetto peraltro del tutto ricambiato: ovunque si trovasse, a New York come in Giappone, mia mamma non faceva altro che parlare di Modena".

Cosa pensa che direbbe oggi?

"Sono certa di farmi interprete del suo pensiero. Questo è il regalo più bello che le si potesse fare, per il legame fortissimo che lei ha sempre mantenuto con la sua città e con il suo teatro".

Quali sono i ricordi più cari che le restano della mamma?

"Sono tantissimi, mille attimi e immagini che porto sempre con me. Di sicuro, anche i suoi ultimi momenti, un anno fa, sono stati con la musica. Anche dal letto dove era curata e accudita, lei amava ascoltare musica e con le mani faceva segno di dirigerla. La musica, il canto, sono stati la sua vita, fino alla fine. E poi, c’è la bella storia fra la mamma, Luciano e anche mio papà Leone (il maestro Magiera, celebre pianista e direttore d’orchestra, ndr)".

Quella che lei ha raccontato nel libro ’La bambina sotto il pianoforte’...

"Sì, penso davvero che per il percorso artistico, sia di Luciano che della mamma, sia stata fondamentale la loro amicizia, quella collaborazione sincera e affettuosa iniziata già quando erano ragazzini. Pur nella normale e anche feconda rivalità che ci può essere tra artisti affermati, la mamma e Luciano hanno sempre condiviso tutte le loro esperienze. Il loro legane fortissimo, che li ha portati ad aiutarsi anche in momenti difficili, è un valore meraviglioso".

E anche un insegnamento per i giovani?

"Certo. Mia mamma e Luciano hanno dimostrato come sia possibile seguire, coltivare e realizzare i propri sogni. Nulla però si ottiene senza sforzo. Occorrono un grandissimo impegno, tanto studio e soprattutto una profonda passione".

Da qualche mese lei ha avviato anche un progetto online, un gruppo Facebook, ’Omaggio a Mirella Freni’, che ha già più di 3300 iscritti. Come è nato?

"È stata un’idea di Valentina Escobar, regista e coreografa, a cui ho aderito con entusiasmo. Ogni giorno vengono pubblicati video e foto, tratti anche dall’archivio personale della mamma, punteggiati di tanto in tanto da miei ricordi, con aneddoti e ‘dietro le quinte’ sulle varie opere che lei interpretò. Mi sembra un modo molto bello e coinvolgente per ripercorrere una carriera così lunga e ricca. Le nuove tecnologie ci permettono di ritrovare e restituire filmati d’epoca, incisioni, mettendoli a disposizione di tutti. Il gruppo è attivo da maggio e tantissimi appassionati ci seguono e partecipano condividendo ricordi ed emozioni. Per questo stiamo già pensando a un’evoluzione del progetto. Perché la mamma continui a regalare la sua arte e a vivere nel cuore di tutti".