Matteo Salvini a Modena, scontri e cariche alla stazione dei bus

Tensione tra manifestanti e forze dell'ordine, lanciati sassi e oggetti, mentre il leader della Lega tiene il comizio in centro, in piazza Matteotti, davanti a 700 sostenitori

Scontri tra polizia e manifestanti; nel riquadro un ferito

Scontri tra polizia e manifestanti; nel riquadro un ferito

Modena, 3 maggio 2019 -  Alta tensione a Modena (video) per la visita di Matteo Salvini (foto), dieci cariche complessive delle forze dell'ordine dalle 13,30 alle 17 circa alla stazione delle corriere (il comizio del leader della Lega si è tenuto in piazza Matteotti, ndr) dove si sono contrapposti gli esponenti del centro sociale Spazio Guernica e studenti a polizia e carabinieri in assetto antisommossa. 

I primi disordini si registrano tra le 13.30 e le 14, infatti, alcuni manifestanti lanciano oggetti e sassi contro le forze dell'ordine e i gruppi antisommossa, che reagiscono con cariche di alleggerimento. Un giovane viene portato in Questura. Alcuni ragazzi gridano "lasciateci passare", "liberiamoci dal razzismo". 

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Salvini ha commentato a stretto giro sui social: "I nazisti rossi dei centri sociali ora a Modena, città già devastata dai cortei del 25 aprile, cercano di disturbare la piazza della Lega dove sto arrivando per il mio comizio. Grazie alle Forze dell'ordine. Ai violenti odiatori, invece, un solo, chiaro messaggio: l'Italia perbene vincerà sempre!". Poi, in una piazza Matteotti gremita lo accolgono applausi e foto.

La tensione è continuata nel corso del pomeriggio, sempre nella zona della stazione delle corriere, dove resta il presidio di polizia e carabinieri e manifestano esponenti del collettivo Guernica e studenti: altre due cariche violente poco prima delle 16, con manganellate (video). Un manifestante è rimasto ferito alla testa. La situazione è tornata alla normalità verso le 17. 

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Nel frattempo, sul palco di piazza Matteotti il ministro Salvini è stato applaudito da circa 700 sostenitori. Il leader della Lega è arrivato in città per sostenere la candidatura del candidato sindaco di centrodestra, il commercialista Stefano Prampolini, alle prossime elezioni amministrative del 26 maggio.  "Dopo 70 anni dai che si cambia, dai che ci siamo. - dice il ministro -. Modena è la città di mia nonna e sarebbe orgogliosa di una piazza del genere. Dopo settant’anni ci siamo ed è la volta buona che mandiamo a casa la sinistra. Più scrivono sui muri ’Salvini muori’, ‘Salvini a testa in giù’, e più vado avanti per la mia strada. Fate un applauso a chi ci mette la faccia come il candidato sindaco Prampolini e la sua squadra. Io voglio un primo cittadino che faccia lavorare chi merita di lavorare, non gli amici degli amici, gli amici dei compagni e così come è sempre stato negli anni passati".

E poi ancora: "Il sindaco di Modena è preoccupato per la sicurezza? Stia tranquillo perché io accendo telecamere e assumo poliziotti. Se ci sarà davvero un sindaco della Lega vedrete la differenza perché vedranno prima i modenesi poi gli altri.  Questa è la Modena vera, non quella di quattro zecche da centro sociale che vanno giù a fare casino. Non ci sono più i compagni di una volta, hanno perso la voce, hanno fatto tardi ieri sera. Meno canne e più uovo sbattuto della nonna e magari qualche tortellino". 

Sul palco del comizio elettorale, è salito a fine intervento anche Luca Toni. L'ex attaccante, campione del mondo azzurro nel 2006, ha scambiato col leader della Lega una affettuosa stretta di mano e ha posato col vicepremier per un selfie.

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