REDAZIONE MODENA

Morta a 63 anni, indagate due dottoresse

Ieri il corpo della donna è stato sottoposto ad autopsia. L’accusa dei parenti: la diagnosi al pronto soccorso sarebbe arrivata troppo tardi .

Morta a 63 anni, indagate due dottoresse

Era arrivata al pronto soccorso del Ramazzini all’alba dopo che, durante la notte, aveva iniziato ad avvertire dolori fortissimi all’addome. Subito al pronto soccorso erano scattati gli accertamenti sanitari. Secondo i parenti della donna, però, la diagnosi arrivò troppo tardi tanto che la paziente, 63 anni, dopo sei mesi di coma è deceduta lo scorso undici novembre a Villa Aurora, a Reggiolo dove si trovava ricoverata. Sono state iscritte nel registro degli indagati, come atto dovuto con l’ipotesi di lesioni colpose due dottoresse del pronto soccorso del Ramazzini.

Un atto dovuto, appunto, al fine di permettere alle sanitarie di difendersi e prendere parte agli accertamenti medico legali. Infatti ieri si è svolta l’autopsia, sul corpo della 63enne in medicina legale a Modena. Nel quesito della procura – il fascicolo è della dottoressa Bombana – si vuole stabilire la causa esatta della morte della signora. Il decesso è avvenuto infatti lo scorso undici novembre ma dal giorno dell’intervento effettuato d’urgenza, ovvero il 16 maggio scorso, la 63enne non aveva mai ripreso conoscenza. Quel giorno, infatti, la donna si era presentata al ps di Carpi avvertendo sin dalla notte dolori strazianti. Secondo la denuncia presentata dai parenti, la paziente era stata inizialmente ‘trattata’ per un virus gastrointestinale: solo all’arrivo di un’altra dottoressa, qualche ora dopo i sanitari si erano resi conto di un’importante emorragia in atto, causata da una dissecazione all’aorta. Era quindi partita la corsa disperata all’Hesperia Hospital dove la donna era stata sottoposta ad un delicato intervento chiurgico: le condizioni, però, risultavano già drammatiche tanto che la 63enne era finita in coma. Dopo diverso tempo trascorso in un letto di ospedale, la paziente era stata poi trasferita nella struttura reggiana, dove nei giorni scorsi si è spenta. Secondo i parenti della donna, che hanno presentato denuncia, il decesso sarebbe legato alla diagnosi tardiva della patologia. Da qui l’esposto in procura e, appunto, l’apertura del fascicolo a seguito del quale sono state iscritte le due sanitarie, accusate di lesioni colpose ed è stata disposta l’autopsia effettuata ieri.

La procura ha incaricato il medico legale Lorenzo Marinelli. Si attendono ora gli esiti dell’accertamento medico legale al fine di accertare le esatte cause della morte della donna e, ovviamente, eventuali responsabilità in capo alle due dottoresse del ps di Carpi.

Valentina Reggiani