VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Negozi di vicinato : "Ingiusto chiudere alle 20, noi siamo un presidio"

Raju Talukder, titolare dell’ alimentari in Corso Vittorio Emanuele: "Molte famiglie e tanti anziani si fermano dopo il lavoro a fare spesa" .

Raju Talukder, titolare dell’ alimentari in Corso Vittorio Emanuele: "Molte famiglie e tanti anziani si fermano dopo il lavoro a fare spesa" .

Raju Talukder, titolare dell’ alimentari in Corso Vittorio Emanuele: "Molte famiglie e tanti anziani si fermano dopo il lavoro a fare spesa" .

"Il nostro è un servizio importante: spesso gli anziani che vivono nella zona vengono proprio alle 20 a fare la spesa, per evitare di uscire nelle ore più calde, con le alte temperature. Ma, in generale, tante famiglie magari per motivi di lavoro vengono ad acquistare frutta e verdura o qualcosa per cena anche alle 20.30. Chiudere i negozi di vicinato vuol dire creare un danno non solo a noi ma anche alla cittadinanza".

A parlare è uno dei 28 commercianti bengalesi che - attraverso l’avvocato Fernando Giuri e il collega Eros Bartolomeo – hanno presentato ricorso contro l’ordinanza del sindaco. Parliamo del provvedimento che ordina nel periodo compreso tra il 20 giugno e il 19 luglio la chiusura, tutti i giorni dalle 20 alle 6 del giorno successivo, degli esercizi di vicinato con superficie fino a 250 mq situati in centro e in altre zone della città. "Gestisco questa attività da oltre dieci anni – sottolinea Raju Talukder, titolare del negozio di alimentari in Corso Vittorio Emanuele – Era stato mio padre ad acquistare questo negozio ed ora siamo insieme in società. In realtà, se proprio dobbiamo specificare, siamo stati noi ad essere vittime di tentativi di furto e minacce da parte di gruppi di ragazzini. Vorrei sottolineare che questa ordinanza ci penalizza tantissimo – spiega ancora – Noi lavoriamo soprattutto d’estate anche perchè durante l’inverno, la sera, non viene nessuno. La sera vendo soprattutto frutta, ci sono tanti clienti italiani che si fermano da me a fare spesa al ritorno dal lavoro. Certo, la sera ci chiedono spesso una birra fresca ma ad acquistarla sono anche tante famiglie. Questa chiusura obbligatoria mi ha già causato una perdita economica di oltre il 30% del fatturato: credo sia ingiusta". Sono stati 28 i commercianti residenti in città che hanno presentato ricorso collettivo al Tar per impugnare l’ordinanza del sindaco Mezzetti. "Sicuramente la risposta arriverà dopo l’estate – precisa l’avvocato Giuri – valutiamo anche eventuali future decisioni del Comune perchè potrebbe emettere una nuova ordinanza con ricorrenza 20 luglio. In quel caso potremmo valutare se ricorrere anche in via cautelare. Quello che abbiamo chiesto al Tar, inoltre – spiega l’avvocato – è se potesse essere tutelata l’esigenza individuata dal Comune anche con limitazioni ridotte: magari chiudere dalle 22 o limitare solo la vendita di bevande alcoliche e superalcoliche". L’avvocato e gli assistiti ritengono inoltre che i negozi di vicinato rappresentino presidi di legalità a cui si rivolgono i cittadini in orari più comodi alle loro esigenze. "Restare aperti garantisce anche una sicurezza maggiore nel centro cittadino, essendo attività aperte e presidi di socialità che garantiscono sicurezza alla collettività". Nel ricorso gli avvocati fanno presente come il provvedimento impugnato si limiti ad enunciare genericamente le finalità di tutela del decoro e del riposo dei residenti, senza motivare concretamente la sussistenza di una situazione di effettiva urgenza, straordinarietà o pericolo imminente che giustifichi la misura adottata.