
"Odori nauseabondi, non si vive più"
CASTELNUOVO
e CASTELVETRO
"Ore 18.20, arrivata l’aria profumata di plastica bruciata, dedicato a chi non la sente...Camini aperti a go go, è nevicato, è sera, pronti via, apriamo le danze, ah no, scusate, i camini…e buona aria profumata a tutti". Recita testualmente così la testimonianza di Gianluca Chierici, arrivata ieri sera da Solignano di Castelvetro. Come tanti cittadini di questa frazione, Chierici è ormai esasperato di sentire, ancora una volta, l’odore nauseabondo di plastica bruciata che invade da mesi, in maniera piuttosto abituale, zone dei territori di Solignano di Castelvetro e di Castelnuovo Rangone.
Un’altra residente, interpellata dal Carlino, conferma: "E’ almeno da questa estate che il problema va avanti. A seconda di come va il vento, succede anche che l’odore si avverta per alcune ore, rendendo di fatto impossibile stare all’aperto". Ora, la questione sta per approdare anche sui tavoli della Regione. L’11 dicembre, infatti, è convocato un tavolo tecnico politico sul tema, a cui parteciperanno, oltre ai Comuni di Castelvetro e Castelnuovo, anche la Regione, Arpae, Ausl, la Provincia di Modena e le ditte ceramiche interessate. A darne notizia Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, che commenta: "Il problema delle emissioni odorigene a Solignano deve essere risolto una volta per tutte. Il diritto alla salute reclamato legittimamente dai cittadini che abitano in quella zona non può essere più ignorato". Intanto, in una nota congiunta, la vicesindaca di Castelvetro, Giorgia Mezzacqui, e l’assessore all’ambiente Ernesto Maria Amico rilevano: "L’Amministrazione comunale intende informare che si stanno cercando soluzioni al problema, anche in collaborazione con il confinante Comune di Castelnuovo Rangone. Dal marzo scorso i tecnici ambientali dei due Comuni si sono incontrati ripetute volte. Fin dai primi incontri Arpae si è assunta l’onere delle verifiche sull’origine del problema, ormai circoscritta, a livello territoriale, ad alcune aziende ceramiche di Solignano.
La causa pare essere, ormai senza alcun dubbio, legata alle nuove tecnologie di stampa adottate dall’industria ceramica negli ultimi anni. Il problema, sempre secondo Arpae, è che le tecnologie depurative attualmente impiegate nell’ambiente ceramico non sono adeguate ad abbattere inquinanti di natura odorigena e nemmeno la normativa in vigore pare essere adeguata. Nonostante ciò, di comune accordo fra le autorità competenti, è stato deciso di inserire prescrizioni in merito alle emissioni odorigene. La problematica è quanto mai complessa e la soluzione non è dietro l’angolo. Tuttavia, c’è unitarietà d’intenti da parte di tutti i soggetti coinvolti".
Marco Pederzoli