
L’oratorio della Madonna Addolorata in via Nuova Ponente in stato di abbandono
A distanza di oltre tre mesi dalla scadenza del termine imposto alla proprietà per la messa in sicurezza dell’Oratorio, nulla è stato fatto. Né da parte dei privati, né da parte dell’Amministrazione che, in caso di inottemperanza, aveva dichiarato di voler intervenire in sostituzione.
L’Oratorio cui fa riferimento il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia è quello della Madonna Addolorata situato in via Nuova Ponente che da tempo è inagibile. Fabbricato non appartiene alla Diocesi di Carpi, ma è di proprietà privata ed è tutelato dal 1984 dalla Soprintendenza. Il gruppo consiliare del partito della Meloni ha depositato un’interrogazione in Consiglio comunale in merito alla persistente situazione di pericolo legata all’Oratorio.
Come spiega Enrico Fieni, consigliere comunale di Fratelli d’Italia e primo firmatario dell’interrogazione, "è inaccettabile che si continui a tollerare questa situazione di degrado e rischio per l’incolumità pubblica considerato anche il fatto che la struttura sorge proprio accanto ad una strada (via Nuova Ponente) su cui transitano automobilisti, ciclisti e pedoni". Fieni sottolinea inoltre come l’immobile, "già dichiarato inagibile dal Servizio Sismico dell’Unione Terre d’Argine il 4 settembre 2024", sia oggi anche soggetto ad abbandoni di rifiuti: "L’Oratorio sta diventando una discarica a cielo aperto. Un luogo sacro che è abbandonato non solo strutturalmente, ma anche moralmente. È evidente una mancanza di volontà politica nell’affrontare la questione con la necessaria urgenza".
"Posto che, come detto, l’Ente, in caso di inottemperanza, aveva dichiarato di voler intervenire in sostituzione della proprietà, quello che chiediamo all’Amministrazione comunale nell’interrogazione – aggiunge il consigliere Fieni – è di chiarire in modo esplicito se esiste un cronoprogramma per i lavori di messa in sicurezza relativi al fabbricato, se è stato quantificato il costo degli interventi. Non solo: vorremmo sapere in quale capitolo di bilancio verranno registrati i costi, e se si sta procedendo con il supporto legale per il recupero delle somme da parte dei privati inadempienti". "La tutela della sicurezza pubblica non può essere rimandata oltre. Pretendiamo chiarezza e tempi certi, perché è compito delle istituzioni prevenire i rischi, e non rincorrerli dopo che si sono trasformati in emergenze", conclude Fieni.
Maria Silvia Cabri