
"Gli eletti in regione si attivino, la soluzione è già sul tavolo con il testo a firma De Maria e Vaccari" .
Con una nota il Partito Democratico della Bassa modenese interviene sul payback sanitario, la quota che le aziende del biomedicale dovrebbero pagare attraverso una quota del proprio fatturato: "Chiediamo che tutti i parlamentari eletti in regione si attivino per il blocco dell’applicazione della norma. La soluzione è già sul tavolo con il testo di legge a firma De Maria e Vaccari Essendo mancato, sulla norma Playback dispositivi medici, l’intervento del Governo come del Parlamento, ora le Regioni devono chiedere il pagamento alle aziende produttrici e distributrici. Il nostro territorio, tra i più importanti d’Europa nella produzione di dispositivi medici, rischia più di altri di perdere posti di lavoro e aziende. Non siamo interessati alle polemiche inutili, ma lavorare con tutte le forze politiche, sindacali ed economiche affinché al più presto venga abrogata la norma, sia per la parte retroattiva che per il futuro.
Già i nostri parlamentari Andrea De Maria e Stefano Vaccari – continua la nota – hanno depositato un testo di legge, disposti ad accogliere suggerimenti o modifiche, così come il presidente della Regione Michele de Pascale e il vicepresidente Vincenzo Colla hanno chiesto di discuterne prima possibile con il Governo perché il rischio di un processo di disinvestimento, non solo nella Bassa ma in tutto il Paese è già in atto. Per questo chiediamo che i parlamentari eletti nel modenese e in Emilia-Romagna si facciano da subito portavoce di un blocco dell’applicazione della norma e di trovare una soluzione adeguata. Noi continueremo a fare la nostra parte ma abbiamo bisogno di tutti". Sul caso è intervenuta anche Fifo COnfcommercio: "“Accogliamo positivamente la proposta di legge presentata dal Partito Democratico per l’abolizione retroattiva del payback sui dispositivi medici - dichiara Sveva Belviso, presidente di FIFO Sanità Confcommercio - Ci aspettiamo che questa si traduca in un concreto impegno, non solo di richiesta a livello nazionale, ma anche regionale".